Un calcio alla malattia. Oltre il cancro: i pisani vincono il torneo

I Toscanacci campioni di vita

INSIEME I nostri Toscanacci  in trasferta a Milano

INSIEME I nostri Toscanacci in trasferta a Milano

Pisa, 26 aprile 2017 - Lui, interista, ha regalato la fascia di Mauro Icardi a un piccolo super tifoso che lotta nel reparto pisano. Un pensiero a chi se n’è andato e il cuore rivolto ai più piccoli che hanno bisogno di sostegno. Elia Stellati, 21 anni, il calcio nel sangue, ha finito la sua ultima chemio il 17 gennaio. Sabato ha vinto il torneo Winners Cup con la sua squadra "I Toscanacci" (giovanissimi pazienti curati nei reparti di Oncoematologia pediatrica della città della Torre e di Firenze, tra cui due trapiantati). 10 gol segnati con grandissimo entusiasmo, Elia è stato il bomber di questa avventura.

Al Centro sportivo di formazione, in memoria del giocatore Giacinto Facchetti, 140 adolescenti sono scesi in campo «per dimostrare che lo sport può rappresentare un’opportunità per pensare in modo positivo e lottare, durante il percorso di cura contro il cancro».

«Il calcio è la mia passione da sempre, avevo 4 anni quando ho iniziato», racconta il 21enne, una voglia contagiosa di vita. «Ho giocato prima nella Volterrana e quest’anno nella seconda categoria a Pomarance». A luglio, la scoperta. «Una forte perdita di peso, la febbre alla sera e dolori al petto. Ho fatto gli esami del sangue e avevo valori sballati. Inizialmente si è pensato a una polmonite, ma poi con altri controlli si è scoperto che in realtà avevo un linfoma di Hodgkin».

Sei cicli e 12 sedute di chemioterapia. Poi, tre mesi per rinascere. «Ho ricominciato a riallenarmi. Appena guarito, sono tornato a battermi con la mia squadra su quel prato che mi dà così tanto. Mi regala sensazioni: giocare con gli amici conosciuti in reparto, vivendo tutti insieme quell’emozione è davvero forte». Ora, sorriso e una voglia incontenibile di vita - la positività che così tanto lo ha aiutato nella terapia - la dona agli altri.

«Desidero trasmettere tutto alle persone in cura», dice Elia proprio mentre si sta trasferendo da Volterra, dove abita, a Pisa: «Stasera abbiamo organizzato con i bambini del reparto un’apericena, lottare è l’obiettivo principale. Anche la fascia da capitano di Icardi può fare la differenza». Un percorso che non ha fatto da solo. «Mio fratello Gioele (che è diventato papà da pochissimo, ndr) ha avuto un linfoma 9 anni fa, ora ne è uscito. E’ stato un esempio positivo con tutta la mia famiglia. Hanno avuto per me le paroloe giuste, l’amore, il sostegno. Così come i miei amici più stretti che per starmi vicini hanno rinunciato a tanto e la mia fidanzata: ci siamo lasciati, ma resterà sempre una parte importante di me. Ringrazio tutti i ragazzi di Agbalt e dell’altra associazione (Noi per voi di Firenze, ndr) per questa esperienza meravigliosa e dedico la mia vittoria a Laura Olivia ed Edoardo che invece non ci sono più».

«Questi meravigliosi ragazzi ci insegnano ogni giorno il vero valore della vita – risponde la presidente Agbalt Tiziana Del Carlo – la voglia di lottare, sono dei grandi maestri di vita e noi siamo dei privilegiati a poter vivere accanto a loro. Un ringraziamento ai volontari e al gruppo giovani Buli di Agbalt per il supporto continuo e costante ai nostri ragazzi». «Aver portato questi 12 giovani (fra i 14 e i 25 anni) a un torneo prestigioso (organizzato da Csi Milano insieme a Fc Internazionale, Siamo, Fiagop e con il patrocinio del Coni e il sostegno di Pirelli, ndr) facendoli sentire uguali a tutti gli altri – continua Del Carlo – è già una grandissima vittoria».

«Ci teniamo particolarmente a creare un legame fra Pisa e Firenze e questa è stata un’occasione importante», commenta Claudio Favre, che per anni è stato primario proprio nella nostra Aoup e ora è responsabile di Oncoematologia pediatrica al Meyer. «C’erano team da tutta Italia, in rappresentanza dei medici ha partecipato il dottor Luca Coccoli e abbiamo vinto la gara e non solo».