Cantieri di Pisa: 'Galantini gioca sporco per affossare Pisa'

Continua l'assemblea permanente ai Cantieri di Pisa, mentre i lavoratori sono senza stipendio da gennaio

Cantieri di Pisa

Cantieri di Pisa

Pisa, 15 agosto 2014 -  CONTINUA anche in tempi di vacanza l’assemblea permanente dei Cantieri di Pisa e insieme ai lavoratori i rappresentanti sindacali che si stanno impegnando perché il futuro cominci ad avere tratti se non proprio rosei almeno più chiari. «Siamo a un punto di snodo — dichiara Gianfranco Francese, segretario provinciale della Cgil — nell’incontro dello scorso 4 agosto in prefettura sono finalmente emerse tutte le menzogne del liquidatore Galantini che non aveva neanche fornito la documentazione necessaria a far progredire il procedimento di concessione della cassa integrazione straordinaria. Messo alle strette ha dovuto esibire il piano industriale necessario all’approvazione della cassa integrazione straordinaria da cui è emersa la sua strategia di ridimensionamento del sito pisano.

Purtroppo, ma anche per fortuna, il nostro lavoro di raccolta di tutto il materiale necessario a smascherare un comportamento inaccettabile ha avuto esito positivo. Insieme a noi, infatti, tutte le istituzioni coinvolte - Prefettura, Regione, Comune e Provincia - hanno potuto toccare con mano l’arroganza di chi cerca costantemente di sottrarsi al confronto». SONO DURE le parole del segretario che da mesi segue la vicenda, quasi una novella dello stento se si considerano anche le procedure per la cessione del ramo aziendale con il famoso gruppo franco-cinese Union Strong Marine Holding.

«Ci sono stati solo due incontri insoddisfacenti e inconcludenti dalla prima comunicazione sulla cessione fatta dallo stesso Galantini — continua Francese — nel frattempo i lavoratori è da gennaio che non percepiscono alcuno stipendio: ormai è chiaro che le intenzioni del liquidatore sono quelle di affamarli, non preoccupandosi della cassa integrazione ma anche impedendo loro di accettare piccole commesse che negli ultimi tempi sarebbero pervenute. E non si nasconda dietro la storia del travel lift (la struttura che serve per sollevare gli yacht che i lavoratori non hanno permesso di spostare allo stabilimento di Varazze, ndr), infatti senza la mobilitazione in atto il liquidatore avrebbe già realizzato il suo inaccettabile piano di smantellamento dei Cantieri di Pisa».

«SONO fiducioso che nelle prossime settimane si arrivi a una svolta — conclude il sindacalista — abbiamo lavorato tanto ma adesso tutti, comprese le istituzioni, ci stiamo muovendo con forza per una risoluzione positiva, sia per l’accettazione della cassa integrazione straordinaria che per un futuro rilancio dei Cantieri».