Stalking e rapina a imprenditori: condannata a tre anni e sei mesi

Tra le sue vittime anche l'immobiliarista von Buren, interessato alle Terme

Il tribunale di Pistoia ha condannato la donna

Il tribunale di Pistoia ha condannato la donna

Montecatini 7 novembre 2017 - Atti persecutori, effrazione in un’abitazione e sottrazione di beni, rapina con arma e lesioni personali conseguenti a vari reati. Kraisimira Kavilia, 58 anni, originaria della Bulgaria, residente a Massa e Cozzile e domiciliata a Montecatini, è stata condannata a tre anni e sei mesi, oltre a 1800 euro di multa, dal tribunale di Pistoia, con l’interdizione dei pubblici uffici per cinque. In sede civile la donna dovrà risarcire una provvisionale di 10mila euro per danni morali a Valter Vannelli, noto imprenditore della Valdinievole, e 5mila a Fatima Maklouf

 

A essere stati danneggiati dal comportamento della condannata in primo grado non sono stati solo loro. Nella vicenda, in seguito all’effrazione avvenuta nella casa di Vannelli, è stato coinvolto anche l’immobiliarista svizzero Francis von Büren, che alcuni mesi fa ha mostrato interesse per l’eventuale acquisizione delle quote di maggioranza delle Terme.  Il collegio giudicante era composto da Luca Gasparri presidente, Emanuela Francini e Giuseppe Ciccarelli a latere. Il pubblico ministero Claudio Currelli aveva chiesto una condanna a nove anni di carcere per l’imputata.

 

Alla fine la donna ha ricevuto una pena più ridotta per i reati di atti persecutori commessi da persona che è stata legata sentimentalmente alla vittima, effrazione, rottura delle parti interne e sottrazione di beni da due immobili, in concorso con persone rimaste sconosciute e rapina con arma, avvenuta con un coltello. Tutti commessi in continuazione. L’imputata inoltre ha causato lesioni personali a Vannelli e Maklouf, procurando alle due vittime un grave stato ansioso. La parte che coinvolge von Büren è avvenuta a Massa e Cozzile, tra febbraio e settembre 2011.

 

La donna, insieme ad altri soggetti non identificati, era entrata più volte all’interno di due immobili, impossessandosi di numerosi oggetti di valore. La richiesta di rinvio a giudizio parla chiaramente di numerosi documenti portati via a von Büren e Vannelli dall’abitazione, tra i quali ci sono cartelle cliniche, album fotografici e fatture. La donna non si è limitata a portare via qualche foglio: la richiesta di rinvio a giudizio parla di una collezione da toilette di tartaruga e oro firmati Fabergé, risalenti all’Ottocento, un lacrimatoio e un cratere in terracotta di epoca romana ed etrusca, e vasi da farmacia di terracotta di Murano del Settecento.

 

L’imputata il 16 settembre 2011 ha commesso una rapina, armata di un coltello, nei confronti di Vannelli, impossessandosi di un’agendina con appunti e dati personali e 300 euro. E poi, nell’arco di tre anni, dal 2008 al 2011, la donna ha portato avanti con particolare veemenza una serie di atti persecutori contro l’imprenditore e Maklouf, con pesanti offese anche davanti a numerose persone e coinvolgendo anche amici di loro nelle sue azioni.