Nuovo caso di meningite, ora è troppo, «Sì alla vaccinazione obbligatoria»

Montelupo, grave un giovane di 27 anni. L’appello del sindaco

Medici (immagine di repertorio)

Medici (immagine di repertorio)

Montelupo Fiorentino, 29 marzo 2016 - «Rendere la vaccinazione obbligatoria può sembrare un’ipotesi forte, ma a questo punto credo sia una riflessione doverosa». Chi parla è Paolo Masetti, sindaco di Montelupo Fiorentino, fazzoletto di terra stretto tra l’Arno e le colline da settimane ‘prediletto’ dal meningococco C.

L’infezione, costata quattro vite nell’Empolese da inizio 2015 a oggi, è tornata a colpire: nel mirino stavolta un 27enne, residente nell’hinterland milanese ma domiciliato nel paese della ceramica. Il giovane, non vaccinato per la terribile infezione, si trova ricoverato in condizioni estremamente critiche dal giorno di Pasqua: è in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Giuseppe di Empoli, dopo essere stato soccorso nella sua abitazione domenica.

A dare l’allarme i vicini di casa, insospettiti dal silenzio di quel ragazzo ‘forestiero’ (un bancario che non lavora allo sportello): due giorni senza vederlo entrare né uscire, e hanno deciso di chiamare i vigili del fuoco. I pompieri, forzata la porta, sono entrati nell’appartamento. Il giovane giaceva in gravi condizioni ed è stato immediatamente trasferito in ospedale dal 118.

Il verdetto, arrivato poche ore dopo dal laboratorio di analisi del Meyer di Firenze, è di quelli che fanno paura: meningite di tipo C. La stessa che aveva costretto al ricovero tra la vita e la morte otto giorni fa un 37enne, originario di Caserta e montelupino d’adozione, attualmente all’ospedale di Ponte a Niccheri.

E prima di lui – era l’8 febbraio – una donna di 52 anni residente a Campi Bisenzio, dipendente di un centro estetico a Montelupo. Un luogo comune denominatore di tre casi ravvicinati, con un quarto fatale, nel marzo 2015, per il 17enne Matteo Brendaglia. Guai a puntare il dito su un territorio che molto ha da dare per eccellenze dall’enogastronomia all’arte passando per la storia.

Guai ad affibbiarli l’assurda etichetta di lazzeretto. Ma il timore che qualcosa non funzioni c’è. Vedi la reticenza al vaccino di tanti nell’Empolese, soprattutto tra i 20 e i 45 anni. «Il punto è questo – sottolinea il sindaco Paolo Masetti – La vaccinazione è l’unica strada da percorrere per arginare una situazione che non deve essere sottovalutata né esasperata. Dobbiamo averlo ben chiaro. E proprio vista la scarsa sensibilità di alcune fasce di età rispetto all’invito ripetuto a vaccinarsi, credo potrebbe essere risolutivo rendere obbligatoria la vaccinazione anti-meningite».

Quanto meno in quel Valdarno dove si trovano Montelupo, Cerreto Guidi, Vinci e Fucecchio, i comuni che in questi mesi hanno pianto quattro vittime. Intanto fin dalla giornata di domenica è scattata la profilassi, capillare: i primi a esservi sottoposti i colleghi di lavoro del 27enne che opera in un’azienda del settore bancario a Firenze «ma non DA addetto allo sportello», sottolinea l’Asl.

Profilassi antibiotica raccomandata anche ai clienti dell’Antica Trattoria del Turbone sulle colline montelupine, presenti nel locale martedì 22 marzo dalle 20 alle 21 quando il giovane si era recato a ritirare alcune pizze da asporto. Già ‘curato’ il personale del locale pertanto, e lo dice l’azienda sanitaria: «Non c’è alcun rischio nel frequentarlo».