Troppo... agitati. Dirigenti ritirano la baby-squadra

E' successo a Strettoia nella sfida tra il Versilia e il Ricortola

Il tecnico Massimo Taurino

Il tecnico Massimo Taurino

23 novembre 2015 - Troppo "agitati" i baby-giocatori in campo: così a metà del secondo tempo, dopo un’espulsione sacrosanta e una seconda "graziata" dall’arbitro, i dirigenti decidono di averne abbastanza. Entrano in campo e ritirano la squadra, mandando tutti sotto la doccia a raffreddare spiriti fin troppo bollenti. Tutto messo per iscritto al direttore di gara: "Ce ne andiamo per evitare che la situazione vada oltre".

Nessuna critica quindi all’operato dell’arbitro, ma solo al comportamento dei giocatori. Una decisione forte destinata a far discutere, oltre ad avere inevitabili ripercussioni nelle decisioni del giudice sportivo. L’episodio ieri al campo della Pruniccia a Strettoia nella sfida fra il Versilia e il Ricortola allenato da Massimo Taurino, valida per il campionato provinciale Giovanissimi A: sfida fra ragazzini di 14 anni diretta da un arbitro di poco più grande, ancora minorenne e alle prime esperienze col fischietto.

Secondo quanto ricostruito attraverso le testimonianze, tutto fila liscio fino a quando la squadra di casa passa in vantaggio; a quel punto i giocatori del Ricortola nel tentativo di riportare il match in parità, perdono un po’ la bussola.

A metà ripresa il primo episodio: dopo aver subito una scorrettezza da un avversario (ammonito dall’arbitro), un giocatore ospite commette fallo di reazione guadagnando così il cartellino rosso. Dopo altri 5 minuti da alta tensione è un calciatore neroverde a scalciare in malo modo un avversario del Versilia: l’espulsione in questo caso non arriva dall’arbitro (che propende solo per l’ammonizione) ma dagli stessi dirigenti del Ricortola che richiamano in panchina il loro giocatore. E’ il prologo alla decisione di chiudere anzitempo il match: "Troppa agitazione: preferiamo andare via, prima che la situazione possa precipitare", come hanno scritto nella lettera consegnata al direttore di gara negli spogliatoi. Ora si aspettano le decisioni del giudice sportivo provinciale.

r.m.