Schiavo delle slot, salvato dalla nipotina

Il drammatico racconto di un giocatore che ora ringrazia l'amore della piccola che voleva vedere lo zio

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Massa, 13 maggio 2016v - E’ STATO l’amore per la nipotina a salvarlo dal vizio del gioco. Le sue lacrime nel pieno della notte lo hanno risvegliato da quello che era per lui un incubo, da oltre dieci anni. A raccontarlo, un lunigianese, colpito da ludopatia, ora guarito grazie ad un gruppo di sostegno. «Ho cominciato per caso negli anni novanta – dice – accompagnando alcuni amici alle corse con scommesse sui cavalli. Da lì alle video lottery il passo è stato breve. E’ cominciata a diventare un’abitudine, uno stile di vita, trascuravo il lavoro, mi sono indebitato».

Poi chiede aiuto, partecipa ad alcuni incontri, ma il vizio del gioco è troppo forte e lui ricomincia, con ricadute psicologiche e fisiche. Fino ad un giorno del settembre 2013, che lui ricorda bene. «Ero entrato in una nuova sala slot alle 17, staccando anche il cellulare per non essere disturbato. Alle due di notte, si è presentato mio fratello, coi carabinieri, mi ha detto che mi avevano cercato dappertutto, perché mia nipote non smetteva di piangere, aveva bisogno di vedere lo zio. Da quel giorno non ho più giocato».

Proprio per evitare storie come questa, Aulla ha ospitato un corso di formazione dedicato agli esercenti, organizzato da Asl e Società della Salute, seguendo le linee guida tracciate dalla Regione sulla prevenzione della ludopatia. Hanno risposto all’appello 37 esercenti del gioco lecito in Lunigiana, ai quali hanno portato i loro saluti il sindaco di Aulla, Silvia Magnani, il presidente e il direttore della Sds Riccardo Varese e Rosanna Vallelonga, e il prefetto Giovanna Menghini. I contenuti del corso riguardavano la definizione di gioco d’azzardo, i comportamenti da adottare da parte dell’esercente, la condivisione di informazioni sulla rete dei servizi di cura. Come docenti Maurizio Varese, direttore del dipartimento della salute mentale e delle dipendenze dell’Asl Toscana Nord Ovest, Francesca Balestracci, psicologa e psicoterapeuta, cil omandante della Finanza di Marina di Massa Alessandro Carrozzo e il dirigente della squadra mobile di Massa Antonio Dulvi Corcione: è stato sottolineato come il corso è solo un primo momento di confronto con gli esercenti, ai quali sono state consegnate 5 domande da elaborare affinché possano aiutare le istituzioni ad arginare il fenomeno della ludopatia.

Da sottolineare che la percentuale delle donne vittime del gioco sale fino quasi al 40%, a rivolgersi al gioco d’azzardo sono persone con un grado di istruzione inferiore alla media, i giovani sono propensi alle scommesse sportive e gli anziani giocano soprattutto per stare in compagnia. Ma la preoccupazione maggiore dei docenti è stata rivolta ai minori e alla necessità che vengano tenuti il più lontano possibile dal gioco d’azzardo, un auspicio che si scontra con la dura realtà di alcuni genitori che portano i figli con loro nelle sale slot.