Nubifragio: paura a Massa e a Carrara Strade sommerse, case e fondi inagibili. Automobilisti prigionieri in auto

Un’ora o poco più di pioggia battente hanno creato allarme, disagi e situazioni di pericolo in un po’ tutta la città da Marina al centro

Nubifragio: paura a Massa e a Carrara Strade sommerse

Nubifragio: paura a Massa e a Carrara Strade sommerse

Massa Carrara, 27 luglio 2014 - UN BRUTTO film già visto tante, troppe volte. L’ultima, solo due settimana. Un’ora o poco più di pioggia battente hanno creato allarme, disagi e situazioni di pericolo in un po’ tutta la città da Marina al centro. Ma stavolta a limitare i danni è stata la ridotta durata dell’acquazzone e l’immediato intervento delle forze dell’ordine. Le prime «vittime» della pioggia sono stati i sottopassi, stavolta però quello di via via Oliveti a retto l’urto. Momenti di paura invece in viale della Repubblica dove, intorno alle 13, il bus dell’Atn della linea Ronchi-Massa è rimasto bloccato in un lago d’acqua sotto il ponte della ferrovia: impossibile per l’autista andare avanti nè indietro, non gli è rimasto che attendere l’arrivo di un vigili del fuoco che l’ha portato in salvo caricandoselo sulle spalle. Sul bus al momento dell’incidente non c’erano passeggeri. Per impedire altri episodi simili le pattuglie della polizia municipale hanno bloccato con le transenne l’accesso anche al sottopasso di via Marina Vecchia. Da censurare invece comportamento di alcuni autmobilisti che hanno comunque tentato di passare, con tutti i rischi del caso. Un metro e oltre di acqua ha invece invaso il sottopasso alla stazione impedendo l’accesso ai binari 2 e 3; necessario l’intervento dell’autompa dei vigili del fuoco, nel primo pomeriggio la situazione è tornata alla normalità. Ma la prepoccupazione maggiore si è vissuta in quelle zone già colpite duramente dal maltempo nel ultimi due anni, in particolare fra Bondano, Partaccia e Ricortola dove gli abitanti hanno cominciato a guardare con sempre crescente timore il livello del torrenti. E quando sembrava che l’esondazione fosse inevitabile, a dare una mano ci si è messo... Giove Pluvio: cessata la pioggia i canali sono lentamente tornati nel loro alveo. Solo il Calatella ha uscito dall’alveo in alcuni punti. Alcune abitazioni a ridosso del campo di baseball di Ricortola si sono ritrovate qualche centimetro d’acqua piovana in casa. Per il resto si segnalano allagamenti in giardini, scantinati e taverne. Il sindaco Alessandro Volpi ha fatto un sopralluogo nella zona di Ricortola, passando nelle strade più colpite per poi fermarsi sul nuovo ponte da dove ha verificato lo stato del fiume. Per tutta la giornata la situazione è stata controllata dalle squade di protezione civile, vogili del fuoco, carabinieri, polizia municipale e polizia.

NEL tardo pomeriggio, l’allarme sembrava ormai finito, momenti di paura a Marina: un albero dall’interno del Parco dei conigli è caduto schiantandosi contro una Mercedes parcheggiata lungo la strada. Per fortuna la grossa pianta non ha colpito nessuno, sia all’interno del parco che in strada. I vigili del fuoco hanno tagliato a pezzi l’albero per rimuoverlo, mente una pattuglia della polizia municipale ha chiuso la strada. Da quanto emerso, si tratta di una pianta già «datata», a dargli il colpo di grazia è stata la pioggia; ma l’episodio riaccende la polemica sulla sicurezza degli alberi in città. E a proposito di polemica, arrivano quelle di chi ha vissuto una giornata di paura. «Non possiamo — protesta Francesca Galardi, residente in via Chiesina del Casone — stare sul chi va là ad ogni pioggia». «Le persone sono esasperate: che fine hanno fatto i lavori promessi e solo in parte arrivati», ribadisce Ivo Zaccagna, presidente comitato alluvionati Casone, Bondano, Ricortola e Partaccia. «Serve una rapida pulizia dei canali. Ieri il Ricortola era a meno di dieci centimetri dal limite ed il Calatella è venuto fuori. In due ore sono caduti 90 mm di acqua e siamo solo a luglio. Cosa succederà in autunno?». Grave la situazione anche a Carrara. STRADE sommerse, cantine e fondi allagati, sottopassi chiusi e automobilisti bloccati. Ancora una volta la pioggia ieri ha messo in ginocchio tutta la città. E’ bastata un’ora o poco più di temporale perché si finisse tutti sommersi con danni e disagi per residenti, commercianti e turisti. Al di sotto dell’Aurelia dalle 10 di ieri fino a passata l’ora di pranzo il mezzo più veloce per spostarsi era così senza dubbio il motoscafo. Le fogne, anche laddove sono state rifatte da poco non sono state in grado di reggere tutto quello che è cascato dal cielo e, nonostante le pompe fossero in funzione, il mare non ha accolto le acque, ma al contrario le ha spinte nuovamente verso monte. I risultati erano sotto gli occhi di tutti.

LUNGHISSIMO l’elenco delle strade chiuse e impraticabili: via Bassagrande, via Comano e tutte strade attorno al campo scuola e poi ancora viale Vespucci, via Bigioni larghi tratti della ruga Maggiani, via Carriona in particolar modo nella zona di Avenza e poi i due sottopassi di Baudoni e di via Marchetti dove, come consuetudine si sono formate delle vere e proprie piscine. Allagamenti diffusi si sono però poi registrati anche in tutta la zona del Marasio e un po’ dappertutto sull’asse di viale XX Settembre. Immancabilmente la prima a finire sott’acqua è stata la zona della Doganella, ma da lì i disagi si sono poi sviluppati a raggiera in tutte le strade circostanti. Le rotonde di via Covetta e della Centrali si sono così trasformate in veri e propri vortici, mentre danni si sono avuti nei negozi e ai piani terra delle abitazioni in via Campo d’Appio, viale Bertoloni e ancora sulla Provinciale, in via Giovan Pietro così come in tutta la zona del Peep e di Avenza vecchia.

TANTISSIME le segnalazioni e le richieste d’aiuto arrivate a protezione civile, polizia municipale e vigili del fuoco, ma almeno altrettante sono state anche le polemiche e le proteste. «E’ assurdo — dicono alcuni ristoratori di viale Vespucci che ieri a pranzo sono rimasti chiusi — che per un’ora di pioggia noi si debba perdere una giornata di lavoro». «E’ una vergogna — rincarano la dose residenti di via Campo d’Appio —. Ogni volta è così, qui i tombini sono sempre intasati, eppure noi le tasse le paghiamo come tutti gli altri».