Svelato il mistero del nome Aulla: deriva dal termine ligure 'Ula'

L’editore Chiappini ha svelato il segreto attraverso un vecchio libro

 L’editore Giuseppe Chiappini, l’umo che ha fatto una scoperta piuttosto importante

L’editore Giuseppe Chiappini, l’umo che ha fatto una scoperta piuttosto importante

Massa, 23 agosto 2017 - NEL DIARIO del viaggio di ritorno dell’arcivescovo Sigerico di Canterbury, che nel 990 si era recato a Roma per ricevere il Pallio dalle mani del Papa Giovanni XV, Aulla è citata come « Aguilla« alla trentesima stazione di viaggio. Ma prima, nel documento più antico in cui viene testimoniata la presenza di Aulla ( l’atto col quale Adalberto I di Toscana il 26 maggio 884 fonda un monastero alla confluenza dei fiumi Magra e Aulella), figura l’espressione «inter flumen Macrae et Aulae«. Nei documenti storici il nome della città varia presentando grafiche diverse. Ma ora c’è una nuova interpretazione che potrebbe chiarire la derivazione del toponimo. A proporre la novità culturale è l’editore di origine aullese Giuseppe Chiappini, che si occupa di libri rari.

«Tempo fa mi è capitato per le mani il libro «I Liguri. Primo saggio di ricostruzione storica in base al dialetto», edito nel 1900 e scritto dal professor Stefano Poggi, studioso di storia ligure celtica - spiega Chiappini - e qui ho rinvenuto la traccia, secondo me, utile a dare una spiegazione attendibile, perché il toponimo Aulla non è mai riportato allo stesso modo. In questo saggio compare il termine «Ula«, che si trova in diverse carte geografiche antiche del territorio lunigianese. Nell’antico dialetto ligure significa selva. Tra l’altro esiste ancora un sito chiamato «La Selva» ed è vicino alla nuova stazione fs». Chiappini, che oltre a fare l’editore è appassionato studioso di storia contemporanea, avverte di non possedere una qualifica specialistica: «Ho solo colto al volo un indizio, maneggiando un vecchio libro». L’etimo «Ula« sarebbe preceduta da «a« in funzione di articolo femminile che poi si è incollato al nome, sottolinea ancora Chiappini.

«L’ipotesi è avallata dagli studi di un autorevole dialettologo come Poggi. Possiamo dire che gli abitanti di Aulla erano coloro che vivevano nella «Selva». E’ un toponimo derivante dalle caratteristiche dei luoghi e dalla denominazione di origine dialettale». Nel libro che pare aver svelato il segreto del nome Aulla Gaetano Poggi scrive:« Ula (come ilva, elva, elba) era in dialetto ligure la selva. Non dobbiamo spaventarci di tante variazioni sullo stesso vocabolo. La lingua parlata non conosceva discipline grammaticali. I nomi citati derivano da due radici diverse: ul che accenna alla fronda, elu che accenna all’ombra. Tutto ciò risulta manifesto dallo studio delle voci corrispondenti in lingua greca«.

Nelle decime bonifaciane sta scritto «Auula« e poi «Avula« così come nel Codice Pelavicino. E nel linguaggio popolare si è sentito dire «Lagùla« o «l’Agùla«, «Lavulla« e anche la «Vulla«. Numerose nel tempo le ipotesi proposte:da Emanuele Repetti e Eugenio Branchi che propendevano per la derivazione da «aula« (palazzo), a Geo Pistarino che faceva derivare il nome dal latino medievale «agulia« (guglia, monte). « Ma a volte - conclude Chiappini - le soluzioni più azzeccate partono dal dialetto».