Ospizio lager: 3 a processo. Resta l’accusa di maltrattamenti

Rito immediato per prove schiaccianti

Aldo Giubilaro

Aldo Giubilaro

Carrara, 17 ottobre 2017 - Tre arrestiI e la richiesta di rito immediato. Così si sono concluse le indagini sull’ospizio lager di Avenza, condotte dal sostituto procuratore Alessandra Conforti. La titolare dell’istituto, Luana Ginesi, e le sue collaboratrici Simonetta Menconi e Sara Luisotti sono agli arresti domiciliari per maltrattamenti. Come già anticipato nei giorni scorsi, dello spesso faldone della Guardia di finanza che ha eseguito le indagini, le varie ipotesi di reato si sono ridotte al maltrattamento. Oltre cento le pagine delle fiamme gialle che descrivevano per filo e per segno le raccapriccianti abitudini all’interno della casa di riposo «Giardino fiorito», ricostruite dopo mesi di intercettazioni ambientali e video che, con un’operazione encomiabile, così l’ha definita il pm Conforti, gli uomini del comando di Massa sono riusciti a inserire nelle camere dell’ospizio. Nonostante nella relazione della Guardia di finanza si ipotizza una serie di gravi accuse come l’esercizio abusivo della professione e il sequestro di persona,la Procura ha potuto puntare il dito soltanto sui maltrattamenti: prove schiaccianti che lasciano spazio al rito immediato.

«Nonostante la Guardia di finanza – ha spiegato in una conferenza stampa Conforti – abbia ipotizzato altri gravi reati, si tratta di accuse che non hanno potuto avere constatazione giuridica. E’ vero che fra i video era evidente la somministrazione di farmaci, ma non si può ipotizzare l’esercizio abusivo della professione perché essuno si è spacciato per medico. Così per il sequestro di persona: è vero che molti vecchini fossero legati, ma rientra sempre nei maltrattamenti». Archiviate le posizioni della figlia della Ginesi, Tiziana Grossi, e della dipendente Maria Luisa Ravenna perché la loro presenza, se pure compiacente e omissiva, non era sufficientemente frequente. «Un ’indagine complessa – ha dichiarato il procuratore capo Aldo Giubilaro – dove va sottolineata la professionalità di Conforti che si occupa delle fasce deboli in maniera egregia». Giubilaro ha sottolineato che «unica in Italia per disponibilità lascia il telefono a disposizione delle indagini 24 ore al giorno tutto l’anno». Insieme i due magistrati hanno poi voluto mettere in guardia chi affida i propri anziani alle case di riposo, verifichino i vari istituti diffidino da chi pratica prezzi troppo bassi senza alcuna professionalità. Infine visto che la casa di riposo «Giardino fiorito» non aveva alcuna autorizzazione comunale, la Procura invita il Comune a vigilare in maniera più attenta e segnala che certe situazioni «di assistenza rabberciata sono molto frequenti»