Porto, il derby tra Repubblicani. Divisione tra carraresi e massesi

Una segreteria sostiene l’ampliamento, l’altra s’interroga sugli effetti dell’erosione

Repubblicani contro nell’analisi dello sviluppo economico del territorio: mentre Carrara sostiene l’ampliamento del porto, quasi incondizionato, a Massa il partito si interroga sugli effetti dell’erosione lungo la costa. In cauda venenum ed è proprio alla fine di una lunga dissertazione che la segreteria di Massa del Pri chiama in causa quella di ‘oltrefoce’ sul futuro del litorale. E’ un ragionamento lunghissimo, che nasce anche dal recente convegno organizzato assieme a Europa Verde-Verdi di Massa, in cui si critica pure il nuovo protocollo di intesa fra Comuni, Regione e Autorità Portuale per il ripascimento, in cui Massa rischia di fare il vaso di terracotta fra vasi di ferro, e di "subire decisioni che tengano in nessuna considerazione i bisogni e le urgenze del litorale massese, istanze che sono assolutamente diverse da quelle di Carrara e del suo porto (o anche di Forte dei Marmi), in quanto il litorale di Massa ha nel turismo estivo balneare la sua risorsa principale, risorsa che viene continuamente distrutta dall’azione devastante dell’erosione. È evidente – scrive il Pri di Massa - che tale esigenza di tutela entra in aperto conflitto con chi ritiene che il porto di Carrara sia la principale fonte di crescita economica del nostro territorio. È un conflitto che deve trovare una soluzione nel riconoscimento, formale e sostanziale, della legittimità dei diversi interessi e nella necessità di bilanciare gli effetti negativi degli interventi in modo che nessuno dei soggetti in causa debba subire - da solo – tutte le conseguenze negative degli interventi posti in essere per sostenere ad ogni costo gli interessi dei soggetti politicamente, o economicamente, più forti". Ed ecco che arriva la stoccata: "Illuminante a questo proposito è anche il recente comunicato della segreteria comunale del Partito Repubblicano di Carrara in difesa piano regolatore del porto, comunicato in cui non si fa alcun cenno alla necessità di armonizzare gli interventi al fine di rispondere ai bisogni legittimi di tutte le aree del territorio apuo-versiliese. Anzi si promuove lo sviluppo del porto di Carrara come unica fonte di sviluppo e si accenna alle potenziali risorse fornite dal turismo crocieristico il quale - molto probabilmente – costituisce invece un elemento negativo per lo sviluppo di una reale risorsa turistica locale che deve trovare in altre risorse, quelle paesaggistiche, storiche e culturali locali, i reali punti di forza per una crescita qualitativa ed ecocompatibile. Il nostro territorio non ha quelle caratteristiche adatte al turismo massivo, ‘mordi e fuggi’ delle crociere. Ammesso e non concesso che sia un turismo da sostenere".