Mille esuberi, tagli choc alla Carige «No al supermercato dei servizi»

Ordine del giorno approvato in Regione Liguria per evitare i tagli

L'imprenditore Malacalza

L'imprenditore Malacalza

Carrara, 17 ottobre 2017 - Il piano di esuberi di Banca Carige di cui fa parte la Cassa di risparmio di Carrara con una rete capillare di filiali in città e in provincia, sarà seguito con «particolare attenzione» dalla giunta regionale della Liguria incaricata dal Consiglio Regionale «di mettere in atto ogni azione utile a tutela dell’occupazione e dei processi economici delle imprese che si appoggiano alla banca». Un ordine del giorno è stato approvato all’unanimità dopo un incontro dei capigruppo con le rappresentanze sindacali di Carige. «Con il piano esuberi presentato dalla Banca sono a rischio 1000 posti di lavoro - ha affermato il consigliere Gianni Pastorino di Rete a Sinistra -, di cui una parte consistente concentrata sul territorio ligure. Una situazione preoccupante dal punto di vista dell’occupazione, sia diretta che indiretta, cui si aggiunge l’apprensione per il possibile cambio di natura dell’ istituto bancario, che diventerebbe più simile a esperienze creditizie del sud Italia con un minor legame col territorio e i suoi soggetti economici». Secondo Marco De Ferrari (MoVimento 5 Stelle) il nuovo piano industriale «trasformerebbe Carige da banca tradizionale a ‘banca a retè, ossia equivalente a un supermercato che vende servizi altrui. Un mutamento storico che provocherebbe quasi 1000 esuberi (dagli attuali 4800 dipendenti a 3900, di cui la metà dei tagli riguardano proprio la Liguria), con un grave rischio di dispersione di un patrimonio di professionalità interna e di un collettore importante per i fondi europei e il sostegno ad artigianato e piccole-medie imprese locali».