Eccellenze agricole, premiati otto giovani imprenditori

Slow Food, Cia e Comune di Pontremoli scelgono chi il territorio

 I giovani imprenditori agricoli (apuani e lucchesi) premiati domenica scorsa a Pontremoli

I giovani imprenditori agricoli (apuani e lucchesi) premiati domenica scorsa a Pontremoli

Massa, 25 ottobre 2016 - RECUPERARE le antiche professioni agricole per una nuova economia basata sulla terra e le eccellenze locali. E’ l’obiettivo del «Premio Pontremoli- Giovani per l’agricoltura di presidio» promosso dalla Confederazione italiana agricoltori con Slow Food Condotta Lunigiana-Apuana, Fondazione Città del Libro e Comune di Pontremoli assegnato sabato scorso.

Il premio è diviso i sei sezioni che spiegano il settore agricolo in cui si sono distinti i giovani. I riconoscimenti sono andati a 5 massesi e 3 lucchesi: Martino Lazzeroni (agricoltura sociale), Alessandro Ferdani (agricoltura biologica), Elena Incerti (capra podolica massese) Antonio Bongi (vacca pontremolese) Simone Battistini (biodiversità ortaggi antichi), Ambra e Debora Giovannetti (allevamento ovino sulle tracce della tradizione di famiglia), Danilo Fontanini (eccellenze agroalimentari). Premio speciale all’agriturismo Podere Benelli di Oppilo per la difesa delle tradizioni culinarie e la produzione dei vini Pollera e Durella. La premiazione è stata preceduta dll’incontro coordinato dalla giornalista Monica Leoncini cui hanno partecipato il sindaco Lucia Baracchini,il sottosegretario Cosimo Ferri, il consigliere regionale Giacomo Bugliani, il presidente Cia Toscana Nord Piero Tartagni, il docente di Agronomia al Sant’Anna Enrico Bonari, il funzionario provinciale Gian Luca Barbieri e i fiduciari Slow Food Marco Cavellini e Paolo Scialla.

«Questo riconoscimento – ha detto il presidente Cia Piero Tartagni – può essere un incentivo all’avvicinamento dei giovani all’agricoltura, valorizzando chi ha scelto di praticarla in zone difficili esercitando così un presidio del territorio». Concetto ribadito dai rappresentanti dello Slow Food. «I fondamenti del cibo sono quelli della vita. Bisogna ripartire da queste basi per far ritrovare ai giovani il gusto di vivere secondo valori oggi in controtendenza» ha aggiunto Cavellini. Barbieri ha ricordato il Programma di sviluppo rurale toscano e Bugliani ha sottolineato il valore dell’agricoltura.