Alga tossica in mare, il Comune ‘sconsiglia’ la spiaggia

Nessun divieto di balneazione: Arpat lo consiglia ma l'Asl replica che non è necessario. Intanto almeno 10 persone hanno avuto malesseri temporanei: rinorrea, tosse e irritazioni

Marina di Massa

Marina di Massa

Massa, 26 luglio 2016 - L’alga tossica continua a ‘fiorire’ nelle vasche del litorale massese e si alza il livello dell’allarme. O forse no. Arpat e Asl non riescono a mettersi d’accordo sulle misure da adottaree per prevenire i malesseri provocati dall’inalazione dell’aerosol marino e il Comune, come fra incudine e martello, adotta una contromisura che è più un palliativo. E’ vero, si tratta comunque malesseri temporanei, che durano fino a un massimo di 48 ore. Ma a chi fa piacere uscire dal mare con rinorrea, tosse e irritazioni varie?

Le analisi di Arpat, nel tratto di mare tra via Casola e la foce del Lavello, hanno segnalato, a partire dal 20 luglio, un continuo aumento della presenza delle cellule dell’alga tossica in mare e, domenica, sono arrivate a valori anche 50 volte superiori a quelli definiti dalle linee guida del Ministero della Salute (Bagno Asciutti 311.200 cellule per litro; Colonia Torino, 62.480; Santa Zita, 557.400). Arpat ha quindi suggerito l’opportunità «alle autorità sanitarie, di adottare le azioni preventive previste dalle linee guida del Ministero» secondo le quali «la balneazione dovrebbe essere sconsigliata o vietata» oltre una densità di 100.000 cellule per litro (soglia di allerta in vigore in Francia dal 2009), e in presenza di materiale denso in superficie. 

L’Asl ha risposto picche alla segnalazione di Arpat e, oggi, ha inviato al Comune di Massa una nota nella quale l’ufficio di igiene pubblica ha evidenziato che l’aerosol marino, in presenza dell’alga, può provocare dei malesseri ma ha ribadito che tutto dipende dalla durata dell'esposizione e che, comunque, i malesseri sono temporanei.

Non si sa, però, quale sia il tempo massimo. Si sa solo che se si va in spiaggia e non ci si sta ‘troppo’ forse non si rischia. E il Comune, nonostante la segnalazione di Arpat, di fronte alla nota dell’Asl non ha potuto far altro che adottare un provvedimento a metà strada: sconsiglia «la prolungata permanenza nei tratti di spiaggia compresi tra via Casola e l’Ostello della Gioventù, nei quali è più elevata la concentrazione dell’alga tossica Ostreopsis Ovata».

Intanto, sempre stando alla nota di Arpat, sono già almeno dieci le persone che si sono sentite male in quel tratto di male a causa dell'alga tossica, compreso un bagnino.