Tentato omicidio alla Casina Rossa: preso il secondo aggressore

Arrestato anche Angelo Lezzi: avrebbe agito insieme ad Angelo Spano, per motivi di gelosia

Dopo la rapina indagano i carabinieri

Dopo la rapina indagano i carabinieri

Lucca, 22 ottobre 2014 - I carabinieri hanno arrestato Angelo Lezzi, 41 enne, originario di Lecce, da anni residente a Lucca per motivi di lavoro, poiché responsabile del tentato omicidio di R.B., 44 enne lucchese, autotrasportatore trovato esanime il 21 giugno accanto alla sua Golf cabrio blu, vicino alla piscina conosciuta come “La Casina Rossa”, della frazione Ponte San Pietro di Lucca, vittima di una brutale aggressione. Quella sera stessa i carabinieri avevano individuato e arrestato uno degli autori, Angelo Spano, nato a Roma, residente da anni a Lucca. La ricostruzione della dinamica dell’evento, in relazione alla brutalità dell’aggressione faceva apparire da subito impossibile agli inquirenti che il predetto avesse agito da solo. Sono state le successive, articolate indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo che hanno consentito di ricostruire compiutamente i fatti e confermare quello che da subito era apparso il probabile movente dell’aggressione, ricondotto a una vendetta per ragioni di natura sentimentale. E’ stato quindi accertato che l’aggressione è avvenuta dopo che Angelo Spano aveva avuto la certezza che la propria convivente intratteneva da anni una relazione col proprio amico B.R. ed era stato proprio quest’ultimo ad averglielo riferito per cercare di convincerlo a lasciare la donna. Per questo, quella sera, Spano aveva dato appuntamento al suo amico nei pressi della piscina scatenando la furia della sua gelosia. Per riuscire nel suo intento criminoso si era fatto accompagnare e aiutare da Angelo Lezzi, con piccoli precedenti penali, ben disponibile a dare una lezione a chi aveva tradito l’amico. L’analisi delle tracce rinvenute sul luogo dell’aggressione, dei dati raccolti nell’ambito delle indagini tecniche e il raffronto delle testimonianze delle persone che in quei giorni si sono relazionate con la vittima hanno consentito ai carabinieri di fornire alla magistratura un quadro chiaro della vicenda, giungendo così all’arresto di oggi, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Lucca. L’uomo, che ultimamente non aveva più una dimora fissa, è stato rintracciato a Navacchio (PI), dove lavora come piastrellista, mentre andava a comprare le sigarette. Ora si trova al carcere di Pisa, in attesa di essere interrogato dal GIP, su di lui la pesante accusa di concorso in tentato omicidio cui si aggiunge la contestazione della recidiva reiterata avendo egli riportato altre piccole condanne penali.