Ragazza chiede amicizie su Facebook ma dietro c’è un ricatto «a luci rosse»

La trappola: confidenze intime in chat privata e scambio di video compromettenti. "Versa 4.000 euro o metto tutto online..."

La polizia postale in azione

La polizia postale in azione

Lucca, 3 marzo 2015 - Attenti alla navigazione su Internet, ma soprattutto alle nuove trappole dei «social». Una delle più recenti, e a quanto pare anche delle più efficaci, è quella del ricatto «a luci rosse», nascosto dietro la faccia sorridente di una ragazza che ti chiede l’amicizia su Facebook. Se ne sono accorti anche alcuni lucchesi, che hanno rischiato di finire nel tranello estorsivo e si sono quindi rivolti alla Polizia postale. «Versami 4000 euro su questo conto, o metterò online certe tue immagini compromettenti...», è la minaccia che chiude inequivocabilmente questa operazione «amicizia», che era presto sconfinata in confidenze intime anche su Skype...

Il trucco è semplice. Ma c’è chi abbocca. Di solito, come spiegano i poliziotti esperti della materia, arriva una richiesta di amicizia su Facebook da una ragazza carina (almeno così appare nel profilo). Profili social nati da pochi giorni, ma l’utente (maschio) spesso non ci fa caso e accetta. Nel frattempo la stessa ragazza chiede a raffica amicizia agli altri contatti, rafforzando così la propria attendibilità. Tra le sue foto mostra anche scatti in città toscane. Senza perdere molto tempo, inizia subito a dare un’estrema confidenza ai nuovi amici maschi in chat, spingendo il discorso sul piano sessuale. Ammiccamenti, avances esplicite e perfino proposte hard. Qualcuno abbocca in pieno, altri magari stanno al gioco per vedere fin dove lei si vuole spingere. Ma è un gioco rischioso. Con la scusa di un contatto online più stabile, la ragazza chiede di spostarsi sulla piattaforma Skype anche per scambiarsi immagini o video. E qui sta il tranello. Altro che ragazzina spregiudicata: dall’altra parte c’è infatti qualcuno che registra le immagini tramite webcam e appena riesce ad ottenere qualcosa di compromettente dallo sprovveduto «amico» ecco che parte la richiesta di denaro.

"Purtroppo – spiega la Polizia postale – stiamo registrando vari casi anche in Lucchesia e non è semplice intervenire perché i ricattatori agiscono quasi sempre dall’estero. Nell’ultima vicenda denunciata qui a Lucca, abbiamo scoperto che chiedevano a un lucchese ricattato di versare 4.000 euro su un conto in Costa d’Avorio per non diffondere un video a luci rosse. C’è chi si trova invischiato in queste situazioni pensando di interloquire con una donna o una ragazza che in fondo vuole solo “giocare”. Invece il consiglio è di non accettare proprio richieste di amicizia su Facebook da sconosciute o sconosciuti. Ovviamente, infatti, abbiamo il risvolto femminile di questi raggiri. Ad esempio false ginecologhe che offronto prestazioni online gratuite alle ragazzine. Viene da ridere a raccontare certe storie, ma vanno prese molto seriamente, perché c’è chi si trova nei guai...».