Gli tolgono il rene sano, l'avvocato: "Chiederò la grazia"

La vittima del terribile sbaglio è agli arresti domiciliari. La Procura, intanto, sequestra le cartelle

La vittima dell'errore medico, Guido Dal Porto (foto Alcide)

La vittima dell'errore medico, Guido Dal Porto (foto Alcide)

Lucca, 6 maggio 2016 - Va avanti l’inchiesta del sostituto procuratore Elena Leone che ieri ha fatto sequestrare ai carabinieri del Norm e del Nas le cartelle cliniche inerenti alla vicenda dell’ex imprenditore edile Guido Dal Porto (attualmente agli arresti domiciliari), al quale stato asportato per errore il rene destro sano, al posto del sinistro, colpito da un tumore. I militari si sono presentati sia all’ospedale San Luca che nel carcere di San Giorgio e non hanno avuto alcun problema ad acquisire la documentazione sanitaria.

L’inchiesta punta a ricostruire nei dettagli l’iter che ha portato al clamoroso abbaglio nell’intervento chirurgico, a partire dal fatale errore materiale nel referto del medico radiologo (lo scambio appunto di lato destro e sinistro), ma anche i vari passaggi che hanno impedito di accorgersi in tempo dell’errore. L’inchiesta potrebbe toccare anche altre figure, al momento non emerse pubblicamente, oltre ai due medici finiti nella bufera. Per ora l’Asl ha sospeso per 30 giorni dal servizio, in via cautelativa, solo il chirurgo urologo Stefano Torcigliani, mentre in teoria la radiologa Claudia Gianni potrà presto rientrare al lavoro. Ma ci sono anche altri punti da chiarire, sia riguardo alla procedura seguita in sala operatoria, sia per quanto concerne le dotazioni tecniche a disposizione dei chirurghi, che hannno sottolineato di non avere a disposizione nell’immediatezza, in sala operatoria, un’apparecchiatura per leggere le Tac. Devono farlo il giorno prima.

Intanto l’avvocato Veronica Nelli, che tutela Guido Dal Porto, sta valutando di presentare una richiesta di grazia per l’ex imprenditore edile 56enne di San Ginese. Nei prossimi giorni potrebbe inviare al ministero della Giustizia la domanda di grazia diretta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Credo che la grazia – sottolinea l’avvocato Nelli – sarebbe possibile e anche opportuna. Vedremo...".

Paolo Pacini