Opera delle Mura, prima crepa nel Cda

Dopo lo stop del sindaco al bando casermette, si è dimessa l’ingegner Beconcini

Futuro delle casermette ancora nella bufera

Futuro delle casermette ancora nella bufera

Lucca, 1 marzo 2015 - Aveva difeso con grinta la scelta e i contenuti del bando per le casermette, super contestato praticamente da tutte le associazioni interessate agli spazi sulle Mura. Ma ora che l’amministrazione Tambellini ha innescato una retromarcia palese rispetto agli accordi intercorsi con l’Opera stessa, bloccando temporaneamente il bando, lei ha deciso di gettare la spugna. Così Maria Luisa Beconcini, membro del Cda dell’Opera delle Mura, con un gesto di dignità ha rassegnato le proprie dimissioni. La notizia, però, almeno per ora, non è stata incredibilmente comunicata né da Palazzo Orsetti né dai vertici dell’Opera delle Mura stessa. Tanto che il suo nome è ancora presente nell’organigramma sul sito internet dell’Opera. Del resto, lo stesso Francesco Lunardini, dimissionario a novembre e sostituito da Ilaria Borrelli Boccasso, continua a figurare, sia pure appunto da dimissionario, nell’organigramma. La Beconcini, dunque, a differenza degli altri membri del Cda, a partire dal presidente Biancalana, ha ritenuto non fosse il caso di andare oltre.

E le sue dimissioni sono il primo effetto concreto di un bando prima appoggiato e poi sospeso dall’amministrazione comunale dopo che le proteste sono montate a destra e a manca sino all’annuncio dei Lucchesi nel Mondo di non volere partecipare al bando. Uno smacco che il sindaco Tambellini non avrebbe digerito per niente, ma che avrebbe finito per farlo propendere per il blocco del bando. Una scelta che a distanza di pochissimi giorni dai toni perentori usati dal presidente dell’Opera è suonata come una sconfessione dell’operato del cda da lui presieduto. «Andiamo avanti – aveva affermato Biancalana – convinti che fosse necessario dare una sterzata all’andazzo attuale, continuiamo su questa strada senza alcun dubbio. I suggerimenti che ci sono giunti, verranno semmai presi in considerazione quando andremo a modificare il regolamento che regola l’uso delle Mura. Tante associazioni si sono dichiarate contrarie? Non mi risulta: l’80 per cento sono soddisfattissime di quanto stiamo facendo, solo il 20 per cento non sono d’accordo».

Una percentuale probabilmente inversa, che ha dato invece il via alla riflessione e a nuovi contatti con le associazioni. Un modo anomalo di partecipazione visto che le richieste delle associazioni, di fatto, non erano state ascoltate nella fase di redazione del bando stesso. Ma i problemi potrebbe andare anche oltre il bando e investire il regolamento da cui deriva il bando stesso. Che, ricorda qualcuno, fu approvato, inusualmente per una forza di opposizione, dallo stesso Pd durante il mandato di Favilla e che ora si ritiene il principale vincolo. Qualora dovesse essere modificato sarebbe comunque necessario un passaggio dal Consiglio comunale.

Fabrizio Vincenti