Incubo pioggia, paura senza fine. E adesso è corsa contro il tempo

Alluvione in Valfreddana: «L’emergenza non è ancora superata»

Maltempo, l'emergenza

Maltempo, l'emergenza

Lucca, 24 luglio 2014 - Corsa a perdifiato contro un meteo che ancora minaccia pioggia e temporali, fino a domenica. Non è permesso di alzare il capo nemmeno un attimo dai cumuli di fango da caricare sui mezzi, chiaviche da ripulire, solchi da riaprire o da inventarsi di sana pianta per accogliere l’acqua che, ancora una volta, potrebbe uscire dagli affluenti del rio Freddana e, in generale, da 10 canali che scendono dai monti, carichi di detriti e fusti d’albero. La rabbia della gente sale insieme all’angoscia di queste ore in cui tutti i mezzi sono allertati per previsioni meteo funeste, al punto che alcuni tecnici sono stati addirittura minacciati. Gli scenari di ieri sono quelli tipici di un’emergenza vera, non superata. «Restano critici tutti i punti di attraversamento della Freddana da Monsagrati a Torre — dice il dirigente provinciale per la difesa del suolo Gennarino Costabile —. Il problema continua ad essere quello dei corsi d’acqua che scendono dalle montagne, esondati già nella notte di lunedì. I punti più vulnerabili sono quelli di confluenza. Abbiamo visto cosa è successo al ristorante il Guercio. La causa è stata l’impossibilità di defluire nel rio Freddana da parte del canale di Moriano, sia per i detriti, sia per il livello della Freddana molto alto, ma rimasto, lo preciso, sotto le sponde in tutto il percorso».  Emergenza vera, dicevamo, se anche un sindaco decide stare sulle strade e sulle frane giorno e notte, da lunedì ormai, per aiutare non solo a coordinare gli interventi, ma per aiutare a forza di braccia a spostare i detriti e i rami d’albero. «Abbiamo costituito una piccola task force comunale spontanea — dice Andrea Bonfanti, primo cittadino di Pescaglia —. Con l’assessore e i tecnici siamo sempre reperibili e sempre sul posto per cercare di dare una mano alla gente». Altre due famiglie ieri hanno dovuto far valigie: una a ’Fabbrica’ a S.Martino in Freddana, l’altra a Torcigliano, lungo il solco ’Menicone’. Le frane si stavano facendo minacciose. Si aggiungono alle altre due evacuate ieri, una sempre a Torcigliano e l’altra a ’La Filanda’. In più è stato chiuso ieri l’ultimo tratto di strada che va a ’Pino di Sopra’, le tre famiglie che ci abitano possono raggiungere le case solo montando a piedi sui poggi. Fuori casa altre 5 persone anche in località ’Roncigliato’ a S.Martino, reso irraggiungibile da una frana. In tutto sono almeno 30 le persone che in queste ore devono trovare altre sistemazioni. Ieri è stata riaperta anche la via di Camaiore a S.Martino, nel punto della frana, con transito a senso unico alternato mentre c’è preoccupazione massima per l’enorme frana — un fronte di 30 metri — che si è formata nella zona del corso d’acqua a Vinciola, località “Lente“. Forti disagi anche nell’azienda Fonte Ilaria a Monsagrati dove è franato un pezzo di muro perimetralem e la strada che lo circonda — praticamente risucchiata dal basso — e sono stati allagati capannoni e piazzale. I danni generali in Valfreddana sono di alcuni milioni di euro.