Corruzione nelle forniture ospedaliere, indagato anche un primario lucchese

Bovenzi commenta: "Sono stupito, ma soprattutto tranquillo e sereno". Perquisizioni della Finanza nei reparti di cardiologia di Lucca e Arezzo. Gli investigatori ipotizzano che i medici abbiano favorito alcuni imprenditori influenzando le commissioni / AREZZO, INDAGATO IL PRIMARIO DI CARDIOLOGIA BOLOGNESE

Ospedale (Foto di repertorio Germogli)

Ospedale (Foto di repertorio Germogli)

Lucca, 6 maggio 2015 - Si allarga l'inchiesta per corruzione nelle forniture per ospedali condotta dalla procura di Firenze. Altri due primari si sono aggiunti all'elenco di una quindicina di medici indagati nel novembre scorso. I due nuovi indagati sono il primario di cardiologia di Arezzo Leonardo Bolognese, e Francesco Bovenzi, primario di cardiologia a Lucca. I loro reparti sono stati perquisiti nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza. L'inchiesta aveva portato anche all'arresto di imprenditori, rappresentanti di dispositivi medici.

Gli investigatori della Finanza e della procura di Firenze non sollevano dubbi sulla qualità dei prodotti oggetto dell'indagine, ma sulla correttezza delle gare. Al centro delle indagini una serie di gare per la fornitura di prodotti cardio-chirurgici, come gli stent coronarici a tre ospedali toscani: i fiorentini San Giovanni di Dio e Careggi e il pisano Cisanello. Gli investigatori ipotizzano che i medici abbiano favorito i tre imprenditori influenzando le commissioni che dovevano decidere quali prodotti acquistare in cambio di benefit come vestiti, viaggi, cellulari, tablet. Una delle gare al centro dell'inchiesta è per un ammontare di 20 milioni di euro.

«Sono stupito – commenta Bovenzi – ma soprattutto sono tranquillo e sereno. Spero che questa storia finisca al più presto dimostrando la mia assoluta trasparenza. Trovarsi dentro a queste vicende è spiacevole. Eppure il mio lavoro è noto e quanto consumiamo è sempre e soltanto nell’interesse del malato. Le riduzioni di budget ci stanno impegnando sempre più a ricercare le soluzioni economicamente più vantaggiose per l’Azienda sanitaria e dunque per le casse pubbliche. Quando è uscita la notizia dell’inchiesta e dunque del fatto che sono anch’io indagato ho ricevuto moltissimi messaggi e telefonate da persone che mi stimano e mi conoscono bene. Tutti increduli.