"Viaggi gratis in cambio di prescrizioni": il primario di cardiologia indagato per corruzione. Lui replica: "Sono tranquillo"

Dietro i congressi gite di piacere insieme alla moglie? E' la contestazione ma anche lei è cardiologa e quindi invitata agli incontri. Il blitz in ospedale

Leonardo Bolognese

Leonardo Bolognese

Arezzo, 7 maggio 2015 - Bufera su un personaggio chiave della sanità aretina: Leonardo Bolognese. Anche, il primario del reparto di Cardiologia  è indagato per corruzione. E' la stessa inchiesta che ha già portato all'arresto di tre rappresentanti e alla denuncia di vari medici specialisti. Ed è guidata dai pm Giuseppina Mione e Luca Turco. Nel mirino i rapporti con i rappresentanti di apparecchiature mediche e le eventuali offerte da parte loro attraverso una società di congressi.

Luminare della cardiologia, regista di un reparto d’eccellenza, favorito per il primariato di Careggi. In ospedale sono state sequestrate le cartelle cliniche degli ultimi cinque anni: tutto per capire come siamo stati commissionati prima e acquistati dopo pacemaker e stent. Se emergerà qualcosa di irregolare, si potrebbe creare un effetto domino in tutta la Toscana essendo l’acquisto di questi dispositivi centralizzato in tutta la Regione.

Secondo gli inquirenti il meccanismo truffaldino sarebbe semplice. La partecipazione a congressi in varie località avrebbe nascosto viaggi di piacere in cambio dei quali alcune case farmaceutiche avrebbero ricevuto un trattamento di favore. A Bolognese, in particolare, sarebbero addebitati viaggi effettuati in compagnia della moglie che peraltro è a sua volta apprezzata e conosciuta cardiologa e che quindi avrebbe ben potuto essere invitata autonomamente. Dunque se responsabilità ci fosse sarebbe davvero sul filo.  Bolognese non rilascia al momento particolari dichiarazioni. Si limita a sostenere di essere «pienamente tranquillo», sicuro dunque della sua assoluta estraneità ai fatti che gli sono stati contestati. Il suo nome compare da solo nell’indagine insieme a quello di Francesco Bovenzi, primario a Lucca, e di altri cinque professionisti toscani. E' la stessa inchiesta che ha già portato all'arresto di tre rappresentanti.