Freddana sale 40 centimetri: torna la grande paura

Il nubifragio del primo pomeriggio è passato senza aggiungere troppi danni. Ma l’emergenza resta aperta La stima dei danni è milionaria

Maltempo, l'emergenza

Maltempo, l'emergenza

Lucca, 27 luglio 2014 - Tregua. Ora è sole, almeno per un paio di giorni. Ma, purtroppo, non è escluso che il mese di luglio riservi ancora un po’ di pioggia fra martedì e mercoledì prima di lasciarci giovedì prossimo. Nel frattempo, a ieri sera alle ore 20, il pluviometro del centro storico era salito a quota 269,6 millimetri, incrementando il precedente primato. Dal 1916, da quando esiste un pluviometro a Lucca, questo mese di luglio ha superato ogni precedente primato di pioggia. La media del mese di luglio era di 31,8 millimetri, scesa a 26 millimetri prendendo come riferimento il periodo dal 2000 allo scorso anno, che qualcuno voleva segnato da siccità irreversibile. Il luglio più piovoso della storia a Lucca era quello del 1932 con 166 millimetri, quest’anno si è superato tale record di ben 100 millimetri. 

Anche ieri a preoccupare sono state le piogge intense in alcune località periferiche. Gombitelli di Camaiore che aveva, a ieri, 380,6 millimetri, di cui 150 in quattro ore e 120 in due ore nella serata fra lunedì e martedì scorsi, proprio ieri ha registrato altri 46,4 millimetri arrivando così a quota 427 millimetri in questo mese, facendo nuovamente salire il livello della Freddana di circa 35-40 centimetri, comunque 280 centimetri meno del picco di lunedì sera alle ore 23,45. Intanto prosegue la stima dei danni. Quelli pubblici destinati sicuramente a salure oltre quota 10 milioni di euro, ma soprattutto quelli privati alle case, alle attività agricole, commerciali, artigianali e industriali. 

Sul fronte pubblico è avidente il timore che i costi aggiuntivi di questa ultima ondata di maltempo vadano a incidere pesantemente sui bilanci comunali che già sono in notevole sofferenza. Il sindaco di Pescaglia Andrea Bonfanti ha inviato una lettera al presidente della giunra regionale Rossi. Evidenzia i vari danni relativi alle frane che hanno martoriato il territorio e che tutt’ora impediscono l’accesso ad interi centri abitati e che minacciano, se le piogge dovessero continuare, di creare ulteriori pericoli e conseguenti disagi alla vita delle persone. «Le frazioni di San Martino in Freddana, Monsagrati e Torcigliano — scrive Bonfanti — hanno visto la maggior parte delle case invasa da fango ed acqua provenienti sia dal torrente Freddana che dal reticolo minore che, trascurato da anni, non ha retto l’impatto dell’enorme quantità di acqua, fango e detriti arrivata dai monti. Gli argini di molti affluenti della Freddana hanno ceduto trascinandosi dietro le auto che vi erano parcheggiate. Solo il caso ha evitato la tragedia». 

Bonfanti ha invitato Rossi ad andare nella zona come presidente della Regione e come responsabile regionale della Protezione civile, per sincerarsi personalmente della situazione. Proprio ieri c’è stato un sopralluogo di Oreste Giurlani, presidente dell’Uncem, a San Martino in Freddana per vistare i luoghi delle frane dei giorni scorsi e fare il punto della situazione con il sindaco Bonfanti. «Uncem Toscana — ha detto Giurlani — vista la gravità della situazione ha garantito pieno supporto tecnico fin da subito e la possibilità di accedere al Fondo di riserva regionale». Si parla di 250 mila euro. Intanto il Comune apre alle associazioni per collaborare alla ricostruzione con i propri volontari, in cambio di un piccolo contributo e di un’assicurazione. Obiettivo gestire la manutenzione.