L'Uba-Uba va giù, al suo posto Eurospin. Ruspe già in azione: discount nel 2017

In progetto un'area di 1.500 metri quadrati e un parcheggio da 150 posti

Ruspe in azione all'Uba-Uba (foto Alcide)

Ruspe in azione all'Uba-Uba (foto Alcide)

Lucca, 21 ottobre 2016 - Finalmente.Non è l’unica bruttura intorno alla città, questo è certo, ma l’edificio giallo ex Uba Uba a San Concordio era ormai diventato simbolo di degrado e incuria. Una cartolina infelice per chi approdava in città uscito dall’autostrada. Anni di attesa e, alla fine, da due giorni le ruspe sono in azione per radere al suolo il fabbricato abbandonato a sé stesso da anni e che, nei progetti, cederà il passo al discount «Eurospin» che si trasferirà dall’attuale sede, a qualche centinaio di metri, nel nuovo negozio tutto da reinventare. L’area dell’ex Uba Uba è di 7.400 metri quadrati e ospitava una volumetria di fabbricati pari a 11.400 metri cubi. Ma la nuova proprietà, una volta acquisita la variante da parte del Comune, vorrebbe stare al di sotto di queste dimensioni. Anche come superficie probabilmente non supererà i 1.500 metri quadrati, una misura che risulta sotto gli standard previsti per la grande distribuzione.

Il resto invece sarà destinato all’area per magazzino e uffici, oltre a un parcheggio di circa centocinquanta posti auto di cui una trentina saranno a servizio del quartiere e delle attività commerciali della zona. Si stima inoltre che l’intera operazione, comprensiva dell’acquisto dell’area e della costruzione del nuovo fabbricato, avrà un costo di circa 10 milioni di euro. E gli effetti ‘collaterali’ potrebbero essere positivi. La zona infatti sarà finalmente riqualificata, e i tempi – il condizionale è d’obbligo – potrebbero essere quelli dell’autunno 2017. Molto dipenderà come sempre dalle lentezze burocratiche che potrebbero rallentare le tempistiche. Intanto il coro di approvazione sui social è stato pressoché unanime, anche se c’è chi ricorda: «Non ci esaltiamo nell’attribuire meriti in giro, questa è un’operazione fatta e finanziata da privati».

La risposta dell’assessore all’urbanistica Serena Mammini arriva puntuale: «Esatto. Il Comune però – commenta – per quanto di sua competenza, ha fatto la sua parte nel ‘rimettere in carreggiata’ un piano (che passò in Consiglio comunale nel 2008) forse troppo ambizioso che non aveva mai visto l’inizio dei lavori, lasciando l’area per anni nello stato che tutti conosciamo. Il piano risulta assai migliorato e ridimensionato» sottolinea ancora. «Penso quindi – conclude l’assessore Serena Mammini – che per come si erano messe le cose e trattandosi di area privata, il risultato sia positivo per la città».