Sottopassi, la protesta è servita. Piana tappezzata di striscioni

Nel mirino i progetti di Tassignano, S.Margherita e Pieve S.Paolo

Alcuni degli striscioni comparsi a Capannori e nelle frazioni vicine

Alcuni degli striscioni comparsi a Capannori e nelle frazioni vicine

Lucca, 24 settembre 2016 - Arrivano gli striscioni che inneggiano alla necessità del confronto e del dialogo sui sottopassi a Tassignano, Santa Margherita, Pieve San Paolo, con scritte su inquinamento, viabilità, bretelline di collegamento e molto altro. In queste ore saranno posizionati in vari punti strategici: sulle vie Romana e della Madonnina, così come alla chiesa di Tassignano. Una forma civile di protesta che esprime le molte perplessità sul progetto di Ferrovie e Comune.

Come noto, è nato da tempo un comitato, con raccolta di migliaia di firme, che avrebbe voluto divulgare le proprie proposte, rimaste sinora sulla stampa, in quanto il summit con i capigruppo di maggioranza del consiglio comunale di Capannori è stato annullato dopo la rinuncia di quest’ultimi. L’idea originaria comporta interventi invasivi: un paio di case e un’attività produttiva a Santa Margherita dovranno essere abbattute, una forse a Tassignano.

Con varie proposte concrete, alcune più immediate, come l’aggiunta di altri 4 sottopassi ciclabili e pedonali, altri più a lunga gittata come la realizzazione del cosiddetto Gral (Grande raccordo anulare lucchese) e la futuribile greenway, una metropolitana di superficie di due chilometri con i treni sotto due metri di profondità con uno «scatolare» e sopra piste ciclabili a doppio senso alberi, panchine, costo da aggiungere ai 500 milioni del raddoppio dei binari della Pistoia-Lucca ormai imminente, con il fattore tempo fondamentale.

Tra l'altro emerge anche il possibile ricorso a una ditta specializzata del Nord Italia che è capace di aprire varchi in condizioni di difficoltà estrema, con spazi angusti o pendenze ripide. Il grande anello con il tragitto via Romana, casello del Frizzone, Pip e zona industriale, via Rogio sarebbe una delle soluzioni per i mezzi pesanti. Quello che i cittadini rifiutano è la divisione delle comunità.