«Ora mare, poi azzurri in Spagna. Voglio il mio quarto Mondiale»

Castellacci, medico della Nazionale, all’Elba col pensiero al Bernabeu

Ventura e Castellacci

Ventura e Castellacci

Lucca, 16 agosto 2017 - Il professor Enrico Castellacci, in attesa della partita del 2 settembre al Santiago Bernabeu contro la Spagna, che vale la qualificazione ai campionati del mondo della nazionale azzurra di Ventura, si gode qualche giorno di ferie al mare, con la moglie Luisa, nell’amata Isola d’Elba. Castellacci, meedcio della nazionale di calcio è docente all’Università di Roma, direttore del Centro di riferimento nazionale di medicina e chirurgia rigenerativa e cellule staminali, oltre ad operare in diverse cliniche, private e non.  «Avevo proprio bisogno di una vacanza – commenta – e questa volta per quattro giorni ci sono anche i ragazzi. La prossima settimana sarà di lavoro perché devo operare alcuni clienti, poi domenica 27, dopo le partite di campionato, sarò in ritiro con gli azzurri». Crede alla qualificazione diretta degli azzurri ai Mondiali? «In uno stadio che ospita 100 mila tifosi non sarà facile. Con la Spagna sono sempre partite epiche, come con la Germania. Uno scontro molto sentito, ma bisogna crederci e strappare la vittoria per evitare gli spareggi che sono difficili». Come vede il ct Ventura?  «Intanto è stato confermato fino al 2020 e questo è un vantaggio. E’ un maestro di calcio, ha la testa sulle spalle, grande esperienza e sta valorizzando i giovani. E’ riuscito ad ottenere stage per puntare ad una nazionale piena di speranze per il futuro». L’Italia conta su due lucchesi, seppure uno d’adozione come lei.  «C’è Daniele Rugani, un giocatore tecnicamente in gamba, molto professionale, forse ancora in fase di crescita, ma giocando nella Juventus crescerà notevolmente. L’obiettivo è andare in Russia. Per me sarebbe il quarto campionato mondiale cui partecipo».  In molti lasciano la città per il mese di agosto. «Io solo per qualche giorno – afferma Castellacci – e solo in questo mese riesco a tagliarmi le ferie. Io amo Lucca, città d’arte, ed è piena di turisti perché ha un fascino davvero particolare».  Lei è stato per qualche anno primario di ortopedia e traumatologia dell’Ospedale Campo di Marte. Migliore il Campo di Marte di allora o il San Luca di oggi? «La logica dice che è meglio un ospedale nuovo, ma all’altezza, che spazzi via ogni problematica. Deve essere ben organizzato, avere più posti e non essere depauperato delle tante eccellenze che ci sono state ed ancora ce ne sono. Ma dovrebbero restare qui e non essere spostate negli altri tre centri». Come vede la nuova Lucchese? «La seguo sempre perché sono molto legato a questa squadra. L’altro giorno un turista mi ha riconosciuto e mi ha chiesto come vanno i rossoneri e non la nazionale azzurra. La seguo, anche se non sono presente, come quando è andata a giocarsi i play-off e ne parlavamo proprio con gli azzurri, in ritiro. Ha ottimi dirigenti, a livello tecnico bravo Obbedio e bravo Lopez».