Fanini: "Villa all'asta per colpa di Banca Etruria"

L'imprenditore infuriato: "Mi opporrò a questa svendita". Prosegue regolarmente l'attività dei matrimoni di lusso

Villa Fanini (dal sito web)

Villa Fanini (dal sito web)

Lucca, 22 aprile 2017 - «La mia villa all’asta del tribunale? L’ho saputo anch’io in questi giorni, guardando su internet. Credevo fosse uno scherzo di cattivo gusto, invece è proprio così. E poi il prezzo: appena 7,2 milioni, a fronte di una valutazione di 9,6 milioni da parte del perito. Non è un’asta giudiziaria, è una svendita assurda perché la villa ne vale almeno 40, considerando i 13 milioni di valore degli affreschi. Ma non mi arrendo, perché in questa vicenda io sono la vittima...».

E’ furibondo Ivano Fanini. Il tribunale di Lucca ha appena messo all’asta la sua villa di Gragnano, in quanto pignorata per un debito nei confronti delle banche, che lui però contesta. E si dice pronto a contrastare la stessa asta giudiziaria prevista per il 20 giugno prossimo nello studio di Pietrasanta del dottor Alessandro Sisti, delegato all’operazione.

«Quel debito – sottolinea Ivano Fanini – è sostanzialmente nei confronti di Banca Etruria. Vi dice qualcosa questo nome? Avevo acceso un mutuo da 2 milioni, su una stima di 25 dell’immobile, pagando le prime due rate da 150mila euro ciascuna. Restava dunque un milione e 700mila euro, ma nel frattempo Banca Etruria mi aveva anche rifilato 150mila euro di titoli “carta straccia”. Ho deciso di bloccare i pagamenti delle rate, mentre la banca falliva, perché rivolevo i miei soldi. Invece le loro ingiunzioni sono andate avanti e la mia richiesta è rimasta al palo».

Il sapore di una beffa, insomma. «Io mi ritengo imbrogliato da Banca Etruria – tuona Ivano Fanini – e voglio sottolineare che nessuno mi ha cercato per trovare una soluzione concordata. Invece mi ritrovo a sorpresa la villa di Gragnano messa all’asta giudiziaria con una valutazione ridicola. Questa è una svendita che rischia di attirare avvoltoi e sciacalli. Pochi anni fa l’ingegner Cardella la valutò 40 milioni. I soli affreschi interni ne valgono 13. Come si fa a stabilire un valore di 9,6 milioni, poi oltretutto ridotto a 7,2 per l’asta? Questo è un punto fondamentale. Non ci sto a vedere Villa Fanini svenduta. Farò tutto ciò che mi è possibile per evitarlo. E’ la mia vita e non mi arrendo. Intanto voglio anche dire che l’attività dei matrimoni in villa prosegue regolarmente. Siamo noi i custodi del bene autorizzati dal tribunale e quindi non ci sarà alcun problema per i futuri sposi».