Emergenza truffe. "Occhio alle bollette fasulle". Un raggiro per i commercianti

Fantomatico ‘Casellario’ chiede soldi. "Siamo bersagliati"

Il ristoratore Giordano Andreucci  e il bollettino fasullo

Il ristoratore Giordano Andreucci e il bollettino fasullo

Lucca, 16 novembre 2017 -  SEMPRE più fantasiose e raffinate, purtroppo, le truffe ai danni dei cittadini, che si moltiplicano ampliando il proprio raggio di azione senza soluzione di continuità. Si passa dall’ormai conosciuta richiesta di dati personali, coordinate postali o bancarie, inviata tramite e-mail da pseudo società di controllo che minacciano il blocco degli stessi conti, alle telefonate accattivanti per organizzare incontri dai temi più vari utili per farsi aprire la porta di casa e provare a far firmare veri contratti camuffati da semplici richieste di informazioni agli incauti cittadini in perfetta buona fede.

STA diventando di moda anche l’invio di bollette dagli importi variabili che intimano il pagamento di falsi tributi, spesso pagate prima di accorgersi che non sono in realtà dovuti ad alcuna società di riscossione. Da Federconsumatori Lucca arriva il monito a leggere attentamente qualsiasi documento richieda un assenso o una firma fuori dai classici contesti commerciali autorizzati e di rivolgersi alle sedi associative o alle forze dell’ordine nel caso di dubbi e sospetti. Questo dopo che alcuni cittadini della Provincia hanno denunciato di aver firmato una avvenuta consegna di cataloghi che nascondeva tra le pieghe un autentico contratto di acquisto merce dal valore di oltre 3mila euro.

DA PIEVE Fosciana, in Garfagnana, arriva poi un nuovo caso di irregolare richiesta di denaro recapitata al destinatario sotto forma di busta intestata «Casellario Unico Telematico Imprese» con all’interno una bolletta di 298,29 euro da pagare entro una data prestabilita. «Sono molto arrabbiato, - racconta Giordano Andreucci, titolare del ristorante il Pozzo di Pieve Fosciana e destinatario della bolletta truffa -all’inizio ho pensato fosse un nuovo balzello da pagare visto che sembrava una richiesta in piena regola contenente tutti i miei dati personali, compresa la partita iva dell’azienda. Non riuscendo a trovare l’indirizzo dell’ente ho poi chiamato il mio commercialista che mi ha comunicato che altri suoi clienti avevano ricevuto una richiesta simile semplicemente falsa. I dati personali si possono richiedere alla Camera di Commercio e credo che proprio da questa dovrebbero partire azioni informative e destinate a fermare questi atti subdoli e truffaldini.»