Commessa a 86 anni per passione: «Iniziai per il nonno del titolare»

Luana Romani: la storia a doppio filo con la Profumeria Riminaldi

Luana Romani, classe 1931, storica commessa lucchese

Luana Romani, classe 1931, storica commessa lucchese

Lucca, 24 maggio 2017 - Il sorriso più bello, quello di chi sa cos’è la vita. Anche e soprattutto quella vissuta dietro il banco della storica Profumeria Riminaldi, in via Vittorio Veneto, di fronte alla Gelateria Veneta. Prima alle dipendenze del signor Piero Riminaldi e della moglie Gorizia, negli anni Sessanta, oggi con il nipote, Pier Francesco. Una fedelissima. Luana, classe 1931, è commessa da sempre. Anche oggi, 86 anni di età, dopo aver varcato da un pezzo l’accesso alla pensione. Non si fa sconti di orario, quasi sempre è lei che apre e che chiude. Solo un piccolo lusso da quando non si sente più sicura a venire da San Concordio con la bicicletta soprattutto nel sottopasso: il taxi. «Almeno questo me lo sono concesso – dice –. Mi viene a prendere e mi riporta a casa, da mia sorella ammalata che accudisco da anni. Ma non facciamo la ’storia del nonno’ che annoiamo tutti i lettori de La Nazione, per favore».

Allora dica lei, che scriviamo?

«Scriviamo che per ora sono viva e tiro avanti. Che questa è una profumeria che parla della storia di Lucca, che mantiene i prezzi bassi e propone tanti omaggi».

Esiste una commessa più attaccata al proprio lavoro di lei?

«E lei pensi che mi ci sono trovata quasi per caso. La Profumeria Riminaldi, nata a Pisa e poi sbarcata anche a Lucca perchè all’epoca qui il dazio era meno caro, modestamente era la prima della classe. All’inizio il negozio era in via dei Borghi, con la scuola per parrucchieri, e si vendevano le forniture per il settore. Ci lavorava mio marito, Endro Pacini, cugino di Arturo Pacini. In seguito ebbe seri problemi di salute, iniziai a lavorare a fianco a lui. Poi venne a mancare. Mi trovai sola con un bambino piccolo e tornai a vivere con i miei, però almeno potevo mantenermi».

Quanto lavora?

«Tutto il giorno. Il negozio è chiuso il lunedì mattina e la domenica, a Natale si fa anche 18 ore il giorno. L’8 dicembre aperti e poche ferie in estate. Ma non mi interessa, ho girato il mondo con mio marito, ora mi sta a cuore soprattutto stare vicina a mia sorella».

Qual è la sua forza?

«Da sempre la famiglia. Eravamo un clan, cinque fratelli, ci siamo sempre aiutati insieme ai miei genitori. E ora c’è mio figlio con due bellissime nipoti».

Ma lei non ha paura quando è da sola in negozio, o quando la sera rientra a casa?

«Qualche tempo fa c’era una banda di ragazzini che facevano i dispetti, tiravano bottigliette d’acqua sulla vetrina e dentro il negozio. Non le ho mai mandate a dire».

Tipo?

«Come quella volta che entravano in negozio, ogni giorno un giovane diverso, e mi chiedevano se avevo «Playboy». Io pensavo a un profumo, e rispondevo di no. Poi mi informai e scoprii che era una rivista per uomini. Quando uno di questi tipi tornò in negozio con la stessa richiesta gli risposi: “No l’ho finito perchè c’era tua mamma in copertina e è andato a ruba“. Svoltò l’angolo di fretta e non li ho più visti. Ma non lo scrive mica?».

Nel negozio tanti premi e targhe assegnati al negozio per «cortesia e qualità», piovuti nel corso degli anni. Alcuni intestati anche alla signora Luana, che in quanto a eleganza e cortesia, non è seconda a nessuno e che potevano aggiungere «spigliatezza e simpatia».

Signora Luana, in negozio c’è anche anche la statua dorata del David di Michelangelo come premio. Una bella prova dell’antico garbo lucchese...

«Non c’è più il garbo lucchese. Però noi abbiamo sempre la nostra bella e affezionata clientela che ci gratifica. Non molta gioventù, per la verità. Oggi non si spende più 150 euro per un profumo, questo è certo. Ci aiutiamo con le offerte, perchè le marche, come la bigiotteria, sono di gran classe». E alla classe, giustamente, non si rinuncia.