Beppe, uno spiraglio per la casa. Finalmente convocato dal Comune

Su una sedie a rotelle, ha bisogno di un’abitazione senza scale

Beppe Carlesi nella sua abitazione

Beppe Carlesi nella sua abitazione

Lucca, 22 ottobre 2016 - Una casa senza scale. Un sogno? Forse non più. Beppe Carlesi, costretto da mesi su una sedia a rotelle e in attesa del quinto intervento chirurgico per la protesi all’anca, è stato convocato all’ufficio casa del Comune. Ovviamente lui non è potuto andare – il dramma sono e restano i 35 scalini dell’abitazione cittadina – ma la sua compagna, Monica, sì. E ha portato un avvocato che si è offerto spontaneamente e a titolo gratuito di affiancarli in questa battaglia che è prima di tutto di civiltà.

«I signori dell’ufficio casa, con il dirigente Intaschi, ci hanno spiegato che dovevamo iscriverci al bando per l’assegnazione di un alloggio popolare nel 2013. Ma se io da cittadina italiana, onesta come mi ritengo e sfido chiunque a dire il contrario, nel 2013 non ne avevo bisogno – si domanda Monica – perché avrei dovuto iscrivermi? I problemi, grossi, di lavoro e di salute, sono arrivati dopo. Beppe ha avuto un infarto, ha un’ernia al disco, è invalido al 100 per cento, e finchè non risolve il problema delle anche non si può nemmeno alzare dalla sedia. E non può andare in bagno, perché c’è uno scalino».

Una vita d’inferno, da segregato in casa. Ma ora uno spiraglio c’è: «Ci hanno detto che dopo l’operazione chirurgica, a anno nuovo, ci saranno possibilità». Del caso di Giuseppe Carlesi, 51 anni, nato e cresciuto in città, lavoratore per una vita finchè la ditta non è fallita, si è interessata anche la redazione giornalistica di Quinta Colonna di Canale 5, che ha contattato direttamente Beppe per farsi raccontare la sua incredibile odissea. Le (belle) sorprese per lui forse non sono finite.