Banco popolare, sì alla fusione. «Ora il rapporto con il territorio»

Parla la Galeotti, che farà parte del Cda del mega istituto di credito

Un momento dell’assemblea dei soci che ha sancito la fusione

Un momento dell’assemblea dei soci che ha sancito la fusione

Lucca, 16 ottobre 2016 - Una fusione tira l’altra. E per la vecchia Cassa di Risparmio di Lucca, è tempo di confluire in un gruppo nuovo e ancora più grande. Lo storico istituto cittadino, che era stato assorbito nel corso degli anni prima dalla Banca Popolare di Lodi e poi dal Banco Popolare, confluirà ora nella fusione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano, un’operazione destinata a creare un vero e proprio colosso degli istituiti di credito di origine popolare e il terzo gruppo bancario italiano. Il via libera è arrivato ieri, quando l’assemblea straordinaria dei Soci del Banco Popolare, con 23.683 voti a favore, 118 voti contrari e 11 astenuti, ha approvato il progetto di fusione (nonché i connessi atto costitutivo e statuto della società risultante dalla fusione) tra il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano.    L’accordo prevede la costituzione di una nuova società bancaria in forma di società per azioni denominata Banco BPM con sede legale a Milano e sede amministrativa a Verona. I rapporti di cambio della fusione prevedono l’assegnazione di un’azione Banco BPM di nuova emissione per ogni azione Banco Popolare in circolazione al momento di efficacia della fusione e di un’azione Banco BPM di nuova emissione per ogni 6,386 azioni BPM. La fusione giunge al termine di complesse trattative durate mesi, non prive di polemiche e di problemi, anche vista l’entità dei crediti deteriorati in pancia al Banco Popolare. E una riprova delle difficoltà in questi mesi è arrivata dall’andamento dei due titoli. Dal giorno in cui l’integrazione è stata annunciata hanno riportato un pesante segno meno. Ora comunque si guarda alla svolta con ottimismo. Successivamente alla deliberazione dell’assemblea dei soci avvenuta ieri, gli istituti provvederanno a dare esecuzione alle successive tappe della fusione, incluse le attività connesse alla richiesta di ammissione alla quotazione sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. delle azioni di nuova emissione di Banco BPM, al fine di dare avvio alla negoziazione dei titoli senza soluzione di continuità con il perfezionamento della Fusione.    La fusione viene considerata come ineluttabile da Cristina Galeotti, membro del cda del Banco Popolare e che conserverà il ruolo anche nel cda del nuovo istituto. «Era un progetto necessario di crescita dimensionale, che non è stato semplice, anche perché si tratta della prima fusione a livello europeo. Adesso – spiega Galeotti – sarà fondamentale studiare il rapporto con il territorio. Serve un’organizzazione capillare e veloce nel recepire le istanze e dare risposte ai clienti, quindi è il modello organizzativo che adotteremo a sancire il vero successo di tutto».