Porto 2000, tre anni e 10 mesi per Crocchi

Il pm aveva chiesto cinque anni e 10 mesi. L’imputato: "Appello stecchito"

Portuali a Livorno

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di Maria Nudi

Livorno, 1 luglio 2014 - «APPELLO stecchito», sono le prime parole di Bruno Crocchi, numero due della Porto 2000, subito dopo la lettura della sentenza di uno dei processi più delicati e mediatici degli ultimi anni. Sono le 19.35 quando il collegio (presidente Marinelli, a latere Sacquegna e Cirese) dopo dieci ore di camera di consiglio legge la sentenza. Bruno Crocchi è stato condannato alla pena di 3 anni e 10 mesi, una condanna inferiore di 2 anni rispetto alla richiesta del pm, ma soprattutto è stato assolto dalle estorsioni, dal millantato credito e da alcuni peculati. In sostanza le parole di Bruno Crocchi che fin dall’inzio di questa storia ha sempre sostenuto di «Non aver preso un soldo», sono state confermate dalla sentenza dei giudici, perrché le somme per le quali è stato condannato non sono soldi finiti sul suo conto e comunque lui, difeso dall’avvocato Vinicio Vannucci, andrà in appello. I giudici lo hanno condannato all’interdizione di 5 anni dai pubblici uffici e alla restituzione alla Porto 2000 della somma di 500mila euro.  I giudici hanno condannato l’imprenditore Ivano Busoni, legale rappresentante della «Arte Antica snc» a 10 mesi, pena sospesa con la condizionale, per le fatture emesse a Porto 2000 negli anni 2006 e 2007, una pena inferiore rispetto a quella chiesta dal pm. I giudici hanno dichiarato non doversi procedere nei confronti degli allora componenti del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale dei revisori dei conti, accusati di falso in bilancio e per alcuni imprenditori, finiti nei guai con posizioni diversificate. NON DOVERSI procedere per Giovanni Spadoni, Piero Masi, Giuseppe Angella e Luigi Pappalardo, Enrico Giovannini, Salvatore Daini, Pier Paolo Carboni, Bruno Baracco, Paola Lupi, Michela Rocco Ivano Busoni, Pieri Luigi Grilli, Roberto Cioni, Enrico Grilli, Achille Gemini, Roberto Cascavilla. I giudici hanno anche disposto la trasmissione degli atti al pubblico ministero dei verbali delle udienze del 4 maggio 2011 e del 19 dicembre del 2012 in relazione alle testimonianze assistite di Francesco Malara e Michele Barzagli. I giudici hanno altresì trasmesso gli atti al pm al fine di esercitare l’azione penale in relazione all’acusa di associazione per delinquere nei confronti di Giorgio Parlagreco. In sostanza i giudici hanno assolto i componenti del consigli di amminsitrazione e del collegio sindacale dei revisori dei conti con diverse formule, per prescrizione e formula ampia. Finisce con una sentenza più leggera rispetto alle condanne richieste dal pm Massimo Mannucci uno dei processi più mediatici andato avanti per quattro anni dopo una lunga indagine della Guardia di Finanza scattata con una ispezione alla Porto 2000 il primo marzo del 2007. I fatti contestati con ruoli diversificati agli imputari risalgono ormai ad una decina di anni fa.