Piccolo metrò e tre stazioni per liberare la città dalle auto

Nogarin svela il suo sogno: "Si può fare, lavoriamoci". Il progetto: un sistema integrato con Ferrovie e Ctt Nord

La tramvia (Germogli)

La tramvia (Germogli)

Livorno, 2 agosto 2014 - LA RIVOLUZIONE della mobilità a Livorno potrebbe passare dalle sue tre stazioni: quella Centrale in piazza Dante, la Stazione San Marco in piazza San Marco e la Livorno Terminal Passeggeri al porto. In che modo? Con una metropolitana di superficie integrata con la rete di Ferrovie Spa e il trasporto pubblico su gomma di Ctt-Nord Livorno.

Ieri il sindaco Filippo Nogarin, approfittando della presentazione del servizio «Mobile Pay» per l’acquisto dei biglietti Ctt-Livorno con sms, ha dato un anticipo di quello che vorrebbe fare, e che sta pensando con esperti e tecnici, per la mobilità cittadina. Sogni da visionario? Lui ci crede: «Le tre stazioni Livorno centrale, San Marco e Livorno Terminal Passeggeri sono perfette per entrare far parte di un sistema di metropolitana di superficie. Ci stiamo lavorando. Si può progettare e finanziare. E questo nel quadro dell’idea di trasporto pubblico gratuito che vogliamo realizzare, ma che non vuol dire che tutto sarà gratis. Il costo del servizio crediamo che dovrà essere spalmato ad esempio sulla fiscalità generale». «Quando le idee saranno nero su bianco, penseremo a come fare per interagire compiutamente con Ferrovie Spa, Regione e Unione Europea per finanziare tale iniziativa».

L’ASSESSORE alla mobilità Giovanni Gordiani aggiunge: «Stiamo lavorando più in generale ad un piano della mobilità urbana sostenibile pensando anche ad un accesso più limitato delle auto alla città». Ancora Nogarin: «Stiamo pensando insomma ad un progetto della mobilità della città di Livorno che punti ad integrare la mobilità pubblica con altri sistemi, ma tra i suoi obiettivi c’è anche quello di incentivare e disincentivare le prassi meno virtuose. A questo fine stanno lavorando in stretta correlazione più assessorati: commercio, sanità, istruzione, urbanistica perché la nuova mobilità che abbiamo in testa deve facilitare l’accesso ai servizi del commercio, della salute, dell’istruzione e armonizzarsi con i piani di valorizzazione del decoro nel centro urbano». Intanto il sindaco Nogarin oltre che in bici si sposta anche in autobus. «Sì lo faccio. Integro le due ruote con il mezzo pubblico». Certo il parco macchine di Ctt-Livorno è un po’ datato gli facciamo osservare. «Ma questo è un problema generale perché da anni nel nostro Paese manca un politica che incentivi il trasporto pubblico. E’ ora di voltare pagina, spero...».