Gruppo Onorato esce da Confitarma: «Vogliono annullare la bandiera italiana»

Lettera sfogo dell’armatore: «In giro ci saranno marittimi solo extracomunitari»

Nella foto da sinistra: Alessandro, Vincenzo ed Achille Onorato

Nella foto da sinistra: Alessandro, Vincenzo ed Achille Onorato

Livorno, 25 novembre 2015 - L’annuncio è traumatico: tutte le compagnie di navigazione del gruppo che fa capo a Vincenzo Onorato, storico armatore di Moby ma oggi anche di Toremar e Tirrenia, escono da Confitarma, il “sindacato” degli armatori italiani. Il perché lo ha spiegato in una sua lettera lo stesso Vincenzo Onorato, sostenendo che «“in meno di cinque anni la politica della Confederazione Armatori porterà alla fine della bandiera italiana. L’estensione degli sgravi previsti per la bandiera italiana anche alle bandiere comunitarie, senza alcuna limitazione in caso di imbarco di marittimi extracomunitari, porterà alla perdita di circa quindicimila posti di lavoro». «Noi Onorato – sottolinea ancora la nota del gruppo armatoriale - siamo degli armatori eretici: settanta navi tutte bandiera italiana e quattromila dipendenti tutti italiani. La Confitarma oggi non difende più niente di italiano, ma solo gli interessi di un paio di gruppi armatoriali che navigano con mille bandiere e con marittimi non comunitari, pagati con una manciata di dollari al mese». «Non vogliamo partecipare a questo cosciente e cinico annullamento della bandiera e dell’occupazione marittima italiana. Già grandi gruppi italiani imbarcano marittimi extracomunitari sottopagati su tratte di cabotaggio. Noi ci dissociamo, difendiamo la nostra tradizione armatoriale che vanta oltre cento anni di storia e i nostri marittimi italiani».

Il rischio - secondo il gruppo Onorato - è quindi quello di vedere sempre meno equipaggi italiani è particolarmente elevato in area livornese, dove buona parte degli equipaggi delle compagnie locali, Moby e Toremar, viene da realtà territoriali locali: in particolare l’Elba, Piombino ma anche Livorno. Ed è in difesa di questa componente del lavoro che Onorato sostiene di aver sbattuto la porta di Confitarma, colpevole a suo parere di difendere solo l’interesse dei grandi armatori “globalizzati” senza occuparsi delle ricadute nel comparto già sofferente dei marittimi italiani.

A.F.