"Se i quadri potessero parlare", la mostra cult al "Senso del ridicolo"

Stefano Guerrera porta il successo della sua pagina Facebook venerdì alla Bottega del Caffè. Ecco il programma del festival diretto da Stefano Bartezzaghi

Uno dei "quadri" di Guerrera

Uno dei "quadri" di Guerrera

Livorno, 21 settembre 2016 - Motore, azione. Si inaugura venerdì la seconda edizione de "Il senso del ridicolo", festival italiano sull'umorismo, sulla comicità e sulla satira diretto da Stefano Bartezzaghi, promosso da Fondazione Livorno, gestito e organizzato da Fondazione Livorno - Arte e Cultura, con la collaborazione del Comune di Livorno e il patrocinio della Regione Toscana. Non solo incontri, letture ed eventi: in programma anche una mostra cult. Arriva a Livorno, appuntamento alla Bottega del caffé alle 18 Stefano Guerrera. C'è lui dietro all'incredibile successo della pagina Facebook "Se i quadri potessero parlare" dove i dipinti dei più grandi dialogano in romanesco, in toscano e nei mille dialetti italiani impartendo lezioni di satira attraverso le serissime tele. La mostra rimarrà aperta fino al 25 settembre e osserverà i seguenti orari: giovedì 22 dalle 18 alle 20 venerdì 23, sabato 24 e domenica 25 dalle 10 alle 20, ingresso gratuito. La spassosa pagina Facebook in cui Stefano Guerrera ha corredato capolavori della storia dell’arte di battute esattissime e spiazzanti (come «Mai ‘na gioia» e «Ciaone») ha già prodotto due libri editi da BUR Rizzoli. Ora ne deriva questa mostra, che tradisce l’amorevole confidenza con cui è lecito e consigliabile sdrammatizzare la sacralità dell’arte e portarcela, così, più vicina. Riderne è un altro modo di misurare la sproporzione fra il suo linguaggio universale e i nostri gerghi e dialetti quotidiani. A presidiare silenziosamente la mostra, la Testa n. 2 della famosa beffa su Modigliani del 1984: l’unica che fu prodotta davvero e soltanto per uno scherzo giovanile e scanzonato, scherzo che però ha poi preso una dimensione impensabile, enorme e persino drammatica.

Venerdì alle 17, in piazza del Luogo Pio, dopo i saluti istituzionali, il filosofo e scrittore Maurizio Ferraris terrà la lectio magistralis “Fenomenologia dello spirito” in un dialogo ideale con un amico e maestro da poco scomparso, Umberto Eco. (Ingresso gratuito) Alle 19, sempre in piazza del Luogo Pio, Marco Ardemagni, poeta, autore e conduttore radio/televisivo, con “Centurie labroniche” si cimenterà sulla tecnica della divinazione alla maniera di Nostradamus. (Ingresso gratuito). Alla sera al Teatro Vertigo, alle 21, ci sarà la proiezione del film del 1960 “Tutti a casa” di Luigi Comencini (ingresso 3 euro) e alle  21,30 al Teatro Goldoni, Geppi Cucciari porterà “Geppi Dentro” (ingresso 3 euro). Niente di già visto, niente di previsto: l’occasione del momento, ciò che le càpita, produce una scintilla: l’immediata reazione di Geppi la trasforma in una saetta.

Il suo non è uno stile ma è un mondo: un mondo, e un modo di vederlo. L’incontro con Stefano Bartezzaghi vuole presentare questo mondo ed esplorare il personalissimo e irresistibile senso del ridicolo di Geppi Cucciari. Durante il festival in tre giorni di eventi, mostre, proiezioni cinematografiche, laboratori per bambini e ragazzi, filosofi, scrittori, giornalisti, radio-star, letterati, storici dell'arte e del cinema e naturalmente comici, si interrogheranno sul significato del riso e sulla straordinaria funzione rivelatrice dell'umorismo, della comicità e della satira. “Ai temi della comicità e dell’umorismo si addice quella competenza leggera che non vuole costruire discorsi solenni e chiusi in se stessi ma tenere sempre aperti dialoghi e giochi, nel tentativo di migliorare il nostro umore e, assieme, il nostro acume. – afferma il direttore del festival, Stefano Bartezzaghi – È stato questo il criterio predominante, se non l’unico, che ha ispirato le scelte del programma: la speranza è che ci aiuti a preservare una fra le più imprescindibili (ma anche fra le più sottovalutate) delle vere necessità della vita, individuale e associata: il senso del ridicolo, appunto.”

In programma ci sarà anche un'altra mostra, quella di Bruno Munari "Un personaggio in cerca d'autore", inaugurazione venerdì alle 11.30 in Sala degli Archi della Fortezza Nuova. La mostra rimarrà aperta fino al 25 settembre e osserverà i seguenti orari: venerdì dalle 11.30 alle 20 sabato 24 e domenica 25 dalle 9 alle 20. Ingresso gratuito. Macchine, poltrone, forchette, animali, paradossi: nel lavoro di Bruno Munari, che lui stesso ripercorreva in una mostra autobiografica, persino le macchine per le fotocopie non riescono a fare banalmente il loro mestiere giacché sono costrette all'originalità. Se l'umorismo è cercare le pieghe inedite del mondo, Munari è stato non solo un grande artista e un maestro di design, ma anche, incidentalmente, un umorista impareggiabile, per il quale l'ovvio è l'oppio dei popoli e l'occhio, invece, ne costituisce l'unico possibile riscatto.