Il carnevale disturba la messa, il parroco rifiuta di dire l'omelia

E' successo nel duomo di Cecina. "Basterebbe evitare la sovrapposizione"

Il capogruppo di Forza Italia, Paolo Barabino

Il capogruppo di Forza Italia, Paolo Barabino

Cecina (Livorno), 8 febbraio 2016 - La messa delle 18 che inizia con un ritardo di un quarto d’ora perché il sacerdote non riesce a raggiungere la canonica in autovettura dal vicolo San Giuseppe occupato dai banchetti, né dal Corso Matteotti chiuso per il carnevale, la messa vespertina di sabato 6 febbraio è stata “accompagnata” dal frastuono esterno delle musiche del carnevale e il parroco che si astiene dal pronunciare l’omelia perché non è possibile in quella situazione, trovare concentrazione e raccoglimento.

Torna difficile la convivenza tra le funzioni religiose nel Duomo di Cecina e il Carnevale, con i suoi carri, la sua allegria, la sua musica, il suo pubblico e il centro città off limits alle auto. E le lamentele, tra i fedeli che frequentano la parrocchia propositura del Duomo cecinese, tornano a farsi sentire come quando, nel 2010 , proprio le proteste, raccolte dall’allora Popolo delle Libertà, portarono a far approvare all’unanimtà una mozione con cui si impegnavano sindaco e giunta "a tutelare la partecipazione dei cittadini alle funzioni liturgiche... non rilasciando autorizzazioni... che determinino una contestualità tra le celebrazioni delle funzioni religiose e lo svolgimento di manifestazioni di pubblica fruizione, implicanti emissioni di musica o rumori – nello specifico - nella Piazza antistante il Duomo cittadino e/o nel contiguo vicolo San Giuseppe; a garantire una adeguata vigilanza affinché ciò non avvenga di fatto".

"La mozione ha prodotto i suoi effetti - spiega Paolo Barabino, capogruppo di Forza Italia e primo firmatario di quella mozione di sei anni fa – ma quest’anno la musica è cambiata. Non farò facile polemica, andare a cercare chi, in ipotesi, ha rilasciato una autorizzazione o chi avrebbe dovuto controllare ed invece non l’ha fatto, e non richiamerò il diritto costituzionale di libera professione della propria fede religiosa o l’art. 405 del codice penale che punisce chiunque turbi l’esercizio di funzioni religiose, mi auguro che ciò non abbia a ripetersi".

"Si tratta di educazione, rispetto del prossimo, civiltà - continua Barabino – . Tutti sanno che la chiesa, per definizione, è un edificio deputato alla preghiera ed al raccoglimento, ove pertanto il silenzio è essenziale, specie nel corso dello svolgimento delle funzioni religiose che non possono e debbano essere turbate, se non impedite, da immissioni rumorose provenienti dall’esterno. Giusto favorire l’aggregazione e l’intrattenimento dei cittadini e incentivare la frequentazione del centro cittadino e di attrarre potenziali clienti dei negozi di vicinato, ma basterebbe evitare tale sovrapposizione. L’amministrazione comunale non deve autorizzare l’emissione di musica o rumori nella Piazza del Duomo nell’orario di svolgimento delle messe, per la vespertina tra le 18 e le 19, o autorizzare le manifestazioni i cui organizzatori posizionino le fonti rumorose in modo tale da non disturbare la celebrazione della messa. Sono sicuro che gli organi preposti saranno sensibili alla vicenda, per lo meno alla pari di quanto lo sarebbero in presenza di una moschea".