Picchia i genitori per soldi, condannato

Venti mesi di reclusione per averli costretti a due anni d’inferno

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Grosseto, 29 novembre 2015 - Cinquanta. A volte cento euro. Soldi che sempre più spesso il figlio pretendeva dai genitori. Una escalation di minacce e violenza che ha portato un grossetano prima a finire in carcere per maltrattamenti in famiglia. Poi, nei giorni scorsi, davanti al giudice dell’udienza preliminare Marco Bilisari, il quale lo ha condannato a venti mesi di reclusione.

Due anni d’inferno tra quelle quattro mura, che si sono conclusi il sei febbraio scorso con l’esplosione di rabbia e violenza nei confronti del padre e della madre che non volevano più accondiscendere alle richieste del figlio. Sapevano che quei soldi gli servivano per drogarsi. Avevano cercato in tutti i modi di impedire al figlio di rovinarsi la vita. Invano. I primi episodi di violenza erano iniziati a giugno del 2013. Le prime richieste di denaro. Poi sempre più frequenti, fino ai primi "no" dei genitori. Ma lui non si dava per vinto e ogni volta che aveva bisogno di denaro, non si risparmiava in minacce e ingiurie nei confronti del padre e della madre, fino a quel sei febbraio scorso quando non ce l’hanno fatta più e lo hanno denunciato.

A seguito dell’ennesima richiesta di soldi, il padre si era rifiutato. Lui, in preda alla follia assoluta, lo strattonò facendolo cadere a terra. Non contento, ormai con il lume della ragione spento, cominciò a prenderlo a calci.

Nel frattempo la madre, peraltro affetta da sclerosi multipla, cercò di calmarlo, senza riuscirci. Solo con l’arrivo degli agenti della polizia di Stato, allertati in precedenza, fu possibile fermare il giovane e mettere fine alla spirale di violenza. Fu bloccato e poi arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Il giudice dell’udienza preliminare Bilisari lo ha condannato anche per estorsione oltre che per maltrattamenti. Al momento dell’udienza di patteggiamento era ancora in regime di arresti domiciliari. Alla condanna di un anno e otto mesi di reclusione deve essere aggiunta anche la multa di seicento euro.

Il giudice, al termine dell’udienza, ha inoltre disposto la sospensione condizionale della pena.

cri.ru.