"Vietato drogarsi sulle Mura": arriva l’ordinanza del sindaco

In vigore da ieri anche alla stazione e in piazza San Francesco

Spaccio di hashish (Foto di repertorio Germogli)

Spaccio di hashish (Foto di repertorio Germogli)

Grosseto, 16 maggio 2015 - Un’ordinanza contro l’acquisto e il consumo di droga nel centro storico e in aree limitrofe. O almeno nelle zone che notoriamente sono palcoscenico di scambio di dosi e di successiva assunzione di eroina, piuttosto che hashish o altri tipi di sostanze del genere. Anche tra i giovanissimi. Sicuramente una goccia nel complicato e frequentatissimo mondo della droga. Di certo un provvedimento che non si pone l’ obiettivo di contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti, quanto di ridare dignità e decoro ad alcune fette di città.

E’ con questo intento che il sindaco Emilio Bonifazi ha firmato la prima ordinanza contro l’uso di sostanze stupefacenti. Se ne parla da alcune settimane di questo provvedimento che è stato esaminato e riesaminato dalla prefettura prima di vedere la luce, e che da ieri è in vigore e lo sarà fino al 31 agosto prossimo. Un piccolo aiuto a combattere le aree a più alto degrado, considerando che assistere alla vendita e all’acquisto di droga, oltre che reato è anche degradante oltre che devastante per chi lo fa. Tanto più quando si vedono le persone «farsi», come si dice in un gergo tristemente noto da decenni anche nella tranquilla Maremma. Combattere il degrado significa anche contrastare l’assunzione di sostanza stupefacente vicino ai parchi pubblici, piuttosto che sulla mura medicee, solo per fare alcuni esempi. E’ questo l’intento con cui Bonifazi, dopo i provvedimenti contro la presenza delle prostitute in centro e contro i parcheggiatori abusivi, ha firmato quello per «prevenire e contrastare situazioni di degrado urbano e di criminalità diffusa legate all’acquisto e al consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope».

Pertanto l’ordinanza numero 39 è «vietato compiere atti volontari volti a fare uso sul posto di sostanze stupefacenti o psicotrope – si legge – tali da recare pericolo, incomodo, allarme sociale alle persone e pregiudicare il decoro e la vivibilità della città». Certo non si può impedire a chi vuole drogarsi di farlo e soprattutto cosa potrebbe fare un’ordinanza del sindaco contro un mondo incredibilmente grande. Radicato. Incancrenito. Ma il primo cittadino può pretendere che nelle aree ritenute vocate allo spaccio e al consumo, si smetta di farlo, almeno per rispetto di chi quelle zone le vuole vivere liberamente, anche con i propri figli, senza doversi imbattere in incontri clandestini per la «dose» o peggio davanti a chi ha appena assunto droga.

Le aree pubbliche individuate nell’ordinanza sono piazza San Francesco e zone limitrofe, cioè il chiasso delle Monache e via Ginori, le mura medicee (bastione del Maiano, del Mulino e della cavallerizza e la zona della stazione (piazza Marconi e zone limitrofe come via Sauro). Si tratta di aree individuate perché ritenute a più alto rischio. I trasgressori, cioè chi si droga in pubblico, sono punibili con una sanzione amministrativa dai 25 ai 500 euro e conseguente segnalazione al Servizio territoriale per le tossicodipendenze.

Cristina Rufini