GIOVANI CHE LASCIANO L'ITALIA / "Da noi solo problemi e poche idee; i miei sogni li realizzo in Africa"

Sfide alla crisi: un giovane realizza il suo sogno lavorativo nel Continente Nero

Il giovane Giampaolo Pastorelli in Africa

Il giovane Giampaolo Pastorelli in Africa

Grosseto, 26 luglio 2014 - Dall'Italia  al Rwanda inseguendo un ideale. Da Grosseto all’Africa orientale per un lavoro. E’ l’incredibile storia di Giampaolo Pastorelli, grossetano che dal 2010 ha scelto come seconda casa il cuore dell’Africa nera. La laurea, un master, e poi Giampaolo Pastorelli ha intrapreso l’esperienza con Progetto Rwanda O nlus, un’associazione di Roma che si è costituita per aiutare le vittime del genocidio del 1994, e che gli offre un’opportunità di lavoro lontano da casa.

Da Grosseto al Rwanda: cosa l’ha spinta a cambiare radicalmente vita?

« In Rwanda sono arrivato tramite un percorso combinato tra passione e professione. Ho coltivato la passione per culture e società diverse attraverso gli studi universitari in cooperazione allo sviluppo internazionale, poi col master in African Studies e grazie al tirocinio con la onlus romana Progetto Rwanda è nato in seguito il rapporto lavorativo » .

Come lei, tanti giovani grossetani hanno cambiato vita spostandosi all’estero.

« Gli aspetti che forse più di tutti mi hanno indotto a lasciare l’Italia sono stati la complessità burocratica, la problematicità e la sfiducia con cui si guarda ad ogni tipo di iniziativa giovanile in Italia. L’ossessione di preservare lo status quo tipico italiano è per me inaccettabile, soprattutto in questo periodo storico in cui all’aumento del disagio non corrispondono iniziative adeguate da parte della società. Sono sempre più convinto delle incredibili opportunità che il nostro territorio potrebbe offrirci ma che per una serie di problemi di natura politica, burocratica e culturale, non siamo capaci a cogliere. Mi auguro che anche in Maremma i giovani come me possano trovare quanto prima quelle opportunità che purtroppo in questo momento si concretizzano solo all’estero. Ci sono comunque tanti giovani grossetani che mi contattano perché hanno voglia di fare esperienze di volontariato in Africa spinti dalla voglia di mettersi in gioco e misurare le loro capacità in un contesto molto diverso dal nostro » .

In cosa consiste il suo lavoro all’interno di Progetto Rwanda?

« In quanto project manager sono il responsabile di alcuni progetti che la onlus ha attivato: mi occupo della ideazione, fattibilità, implementazione e monitoraggio di progetti in ambito agricolo, sanitario ed infrastrutturale. Sebbene siano questi progetti tecnici, la mission di Progetto Rwanda O nlus è quella di aiutare dapprima i soggetti più vulnerabili come donne ed i bambini. Al momento sto cercando di risolvere delle problematiche nel villaggio di Kibaya: i progetti riguardano la formazione agricola di 5000 coltivatori locali su pratiche agricole sostenibili per lo sviluppo rurale e alimentare della regione, la costruzione di un centro medico e il sostegno ad una struttura scolastica di formazione primaria e secondaria che offre istruzione e cibo a 1300 bambini. Nella capitale Kigali mi occupo di trovare adesioni al sostegno a distanza per i bambini che frequentano la scuola materna che è stata realizzata lo scorso anno da Progetto Rwanda O nlus per aiutare le famiglie più povere della città » .

Andrea Capitani