Inceneritore di Scarlino, il consulente del Comune escluso dal vertice

L’ingegner Vincenzo Annino, rappresentante del sindaco di Follonica non ammesso alla Conferenza dei Servizi: «Mi rivolgo al giudice»

La ciminiera dell’inceneritore di Scarlino Energia. L’impianto sta per riaprire i battenti dopo il blocco di febbraio

La ciminiera dell’inceneritore di Scarlino Energia. L’impianto sta per riaprire i battenti dopo il blocco di febbraio

Scarlino (Grosseto), 11 settembre 2015 - Ora tocca alla Regione. Manca infatti solo lo start della giunta presieduta da Rossi per riaccendere i forni dell’inceneritore di Scarlino. Ma non si placano le polemiche sulla concessione – dopo 20 ore di discussione - di Valutazione di impatto e integrata ambientale, per un impianto osteggiato di fatto da tutti a parte l’azienda e la Regione Toscana che sostiene che tutte le preoccupazioni sulla salute dei cittadini, sull’inquinamento di una zona compromessa e delle emissioni di diossina sono infondate. «Ero stato presentato quale consulente dell’amministrazione comunale di Follonica e introdotto alla Conferenza dei Servizi dal sindaco, signor Andrea Benini – inizia Vincenzo Annino, ex top manager di Ansaldo con 40ennale esperienza sulla costruzione di inceneritori -, sarei stato ben lieto di illustrare di persona le osservazioni che ho scritto, ritenendo opportuno un dibattito in tale sede, dibattito a cui di certo non intendevo sottrarmi. Ma questa opportunità mi è stata negata dai funzionari della Regione, che mi hanno imposto di uscire dalla sede della Conferenza addirittura prima del suo inizio». Poi spiega meglio: «Se non altro il sindaco di Follonica, cui è stata data la parola solo in chiusura della Conferenza, ha riportato due delle mie osservazioni, per le quali non era stata fornita alcuna plausibile controdeduzione, né della Regione né dalla stessa Scarlino Energia ovvero sulla mancanza di un volume di post-combustione a valle dei forni, e della palese limitata resa dell’impianto in termini di quantità di rifiuti inceneribili rispetto ai valori di progetto - dovuta prevalentemente a malfunzionamenti – e d’una modestissima produzione di energia elettrica». Ecco che si rivolgerà al giudice: «Le osservazioni di Annino – prosegue il legale Roberto Fazzi – inficiano completamente quella della professoressa Triassi, il consulente tecnico del tribunale in ordine ai presunti miglioramenti impiantistici apportati da Scarlino Energia. Le osservazioni di Annino invece confermano la pericolosità dell’impianto e, a seconda delle risposte della Triassi valuteremo se chiedere che il Ctu venga chiamato a chiarimenti con i Ctp, e in particolare con l’ingegner Annino».