Maxi multa per due cartelli stradali. 'Duello' tra ristoratore e Provincia

Verbale da 427 euro a causa dei paletti con le indicazioni per il locale

La sede della Provincia

La sede della Provincia

Grosseto, 23 settembre 2016 -  SE LE PROVINCE stanno per scomparire, o forse per trasformarsi in qualcos’altro, la burocrazia atavicamente insediata nelle loro stanze resiste e si rigenera amplificando effetti e moltiplicando numeri. Quanto accaduto a un importante ristoratore della Maremma, che chiede espressamente di restare anonimo («perché tanto so già come andrà a finire, dovrò pagare e basta») è esemplificativo. Deve pagare 427 euro e spicci alla Provincia di Grosseto per occupazione di suolo pubblico. Non ci sarebbe nulla di strano in teoria. Avrà un piccolo gazebo su terreno della Provincia, si dirà. No, non è così. Il ristoratore maremmano deve pagare quasi 500 euro di verbale per due paletti dal diametro di circa 10 centimetri ciascuno. Sono i i paletti che reggono le insegne del suo ristorante, entrambi piazzati lungo la strada provinciale che porta alla struttura. Uno lungo la direzione Nord, l’altro nella direzione opposta. Sono piccoli cartelli «pubblicitari» che indicano, appunto, la presenza del ristorante da lì a poche decine di metri. Stanno lì da una cinquatina d’anni e fino a pochi giorni fa non avevano dato fastidio a nessuno. Né al titolare del ristorante, che aveva sempre pagato alla Provincia l’obolo richiesto per la presenza di questi paletti lungo la strada (questione di poche decine di migliaia di vecchie lire), né tantomeno alla stessa Provincia che non ha mai contestato alcunché.

TUTTO BENE, dunque, fino a pochi giorni fa, quando l’ignaro proprietario si è visto recapitare a casa una ingiunzione di pagamento di 427 euro perché – secondo quanto asserito dall’amministrazione provinciale – non aveva ottemperato al rinnovo dell’autorizzazione per l’esposizione. Dopo tanti anni di attività, però, il ristoratore non ci sta a subire in silenzio quella che lui, con il sorriso sulle labbra, definisce una «presa in giro». Così viene in redazione a La Nazione e mostra tutte le carte, compresa quella che accerta un versamento di 80 euro proprio per regolarizzare altri sei anni di esposizione dei cartelli. «Pensavo che bastasse solo quel versamento lì – racconta il ristoratore – anche perché la somma per l’occupazione di suolo pubblico di due paletti di ferro era conforme a quanto avevo via via versato nel corso degli anni. Dormivo sonni tranquilli, poi sono iniziate ad arrivare strane lettere da parte della Provincia con richieste di importi per qualcosa che avevo già regolarizzato. Ho pensato di rivolgermi al giornale per rendere pubblica, ancora una volta, la burocrazia del nostro Paese. Anche gli enti che stanno per chiudere continuano a vessare i cittadini».