Incendio a Principina, rabbia e preoccupazione. Caccia al piromane / FOTO

La conta dei danni

Il rogo a Principina (Foto Aprili)

Il rogo a Principina (Foto Aprili)

Grosseto, 8 agosto 2016 - Terra bruciata. Ettari di devastazione sotto i pini anneriti e distrutti (FOTO). Ancora una grande ferita alla meravigliosa pineta tra Marina e Principina. Mentre nel vivaio «La Principina» si contano i danni.

«Impossibile avere una stima esatta ora – ha spiegato la titolare Loretta Teresini –. Il rogo ha sicuramente distrutto la parte di maggior valore, gli uffici e tutti i vasi che erano nelle serre. Per le piante che si trovano dall’altra parte e che sembrano verdi, c’è da attendere alcuni giorni e capire che cosa ha significato stare esposte al calore per così tante ore. Siamo in ginocchio».

Ma sicuramente la perdita sarà nell’ordine delle diverse decine di migliaia di euro, se non centinaia. Basta guardare che cosa è rimasto dopo il passaggio delle lingue di fuoco, dove anche ieri uomini erano al lavoro per concludere le operazioni di bonifica, mentre i vigili del fuoco sono intervenuti in mattinata perché sembrava si fosse alzato di nuovo del fumo, ma era un falso allarme. Il giorno dopo, come sempre da alcune settimane a questa parte, ci si interroga. Si fanno i conti con un territorio che sta subendo una ferita dietro l’altra. Pezzi di Grosseto che se ne vanno.

E il tiro sabato è stato alzato. Ha voluto far male, sapendo di farlo quella mano che ha appiccato il fuoco. Dopo qualche giorno che sembrava voler stare tranquillo, sabato, nella prima giornata di caldo e vento, è tornato a farsi sentire. Era un sabato anche il 18 agosto del 2012, quando ad andare in fumo furono circa cinquanta ettari di pineta a Marina di Grosseto, un buco nero nel polmone verde della città. Immagini delle lingue di fuoco dentro la pineta, dietro il cartello Marina di Grosseto sono ancora vivide. Ora si sono aggiunte quelle di sabato. Il rogo ha divorato alcuni ettari di pineta a Principina. Hanno spaventato i residenti e i molti turisti che in questo periodo dell’anno affollano la frazione.

Hanno distrutto un’azienda che si reggeva dal 1968, nonostante la crisi economica. Che aveva cura delle piante. Nessuna novità sul fronte delle indagini. Non ci sono persone finite nel registro degli indagati per il rogo di sabato. Forse sospetti, in essere da settimane, su più di una persona. Qualche innesco trovato in altri precedenti roghi. E l’unico indagato noto è un grossetano sui quarant’anni, denunciato dalla polizia perché visto sulla strada delle Collacchie vicino a uno dei primi roghi. Ma bisogna fare in fretta perché l’estate è lunga e i giorni di caldo e vento sono ancora molti: la minaccia è sempre più dannatamente attuale. Nonostante lo spiegamento delle Forze dell’ordine, anche in borghese.