Reporter morto a Gaza, è il figlio del sindaco di Pitigliano. Il paese è sotto choc

Simone Camilli aveva 35 anni. Indetto il lutto cittadino. Aveva lavorato anche per la tragedia della Costa Concordia. Giovedì alle 21.30 è prevista nella cattedrale di Pitigliano una veglia di preghiera "in suffragio per Simone, e di sostegno per i suoi famigliari". Il padre: "Sono fiero di lui" SIMONE CAMILLI NELLE ZONE DI GUERRA - FOTO / ALCUNI DOCUMENTARI DI CAMILLI SU GAZA - VIDEO

Simone Camilli, reporter morto a Gaza (Dire)

Simone Camilli, reporter morto a Gaza (Dire)

Pitigliano, 13 agosto 2014  - E' il figlio di Pier Luigi Camilli, sindaco di Pitigliano, il reporter morto a Gaza. Simone Camilli aveva 35 anni ed era nato a Roma il 28 marzo del 1979. Pitigliano sotto choc per la notizia. Il sindaco è già partito per la Palestina mentre in paese è stato dichiarato il lutto cittadino. Pier Luigi Camilli ha appreso la notizia a Roma, dove soggiornava per le vacanze: sarebbe dovuto tornare a Pitigliano per Ferragosto. 

Simone Camilli aveva cominciato a lavorare per AP a Roma come freelance nel 2005. Poi si era trasferito a Gerusalemme nel 2006 e spesso si recava a Gaza per incarichi specifici. Negli ultimi mesi aveva abitato a Beirut, ma era tornato a Gaza il mese scorso dopo lo scoppio del conflitto. Lascia la compagna e una figlia di tre anni, che vivono a Beirut. Camilli aveva anche lavorato all'Isola del Giglio per la tragedia della Concordia

Si tratta del primo reporter straniero a restare ucciso nel conflitto nella Striscia, il cui bilancio è finora di oltre 1900 morti palestinesi e 67 israeliani. È inoltre il 33esimo membro dello staff di Associated Press a morire durante la copertura di eventi da quando AP è stata fondata nel 1846, il secondo giornalista AP a morire quest'anno dopo l'uccisione della fotografa Anja Niedringhaus avvenuta lo scorso 4 aprile in Afghanistan. In quello stesso episodio rimase gravemente ferita la corrispondente di AP Kathy Gannon. 

LE PAROLE DEL PADRE "Sono fiero di mio figlio". Ai microfoni di Skytg24 Pier Luigi Camilli parla del figlio Simone. "Aveva il mestiere nel sangue, ha girato il mondo in tutti i posti piu' pericolosi, e' stato in Israele, in Libano, in Kosovo, in Georgia. C'ho parlato l'altro giorno, gli ho detto di stare attento, e lui mi ha detto 'qui e' tutto tranquillo, non ti preoccupare'. Certo, parlare di un ragazzo che a 35 anni muore in questa maniera non e' semplice".  "Simone - ricorda ancora il papa' - era un giovane giornalista, uno dei tanti che va fuori per lavorare ma non e' uno di quelli che e' stato costretto, lui ha scelto di fare questo mestiere: con l'AP ha avuto questa occasione e lo faceva volentieri, con grande passione".

IL LUTTO - Sospesi tutti i festeggiamenti per l'agosto pitiglianese e per il ferragosto. Anche la sinagoga ha chiuso, vietando l'ingresso al quartiere ebraico. Almeno fino a domenica, quindi la piccola zona che si trova nel centro storico di Pitigliano, una delle poche rimaste in Italia, rimarrà interdetta ai turisti. Il parroco del paese, Don Luca Caprini,  ha organizzato per domani alle 21.30 un momento di preghiera in Duomo "in suffragio per Simone, e di sostegno per i suoi famigliari" come ha poi rilanciato il vescovo di Pitigliano Sovana Orbetello, monsignor Guglielmo Borgetti. Il vescovo ha espresso a Pier Luigi Camilli, sindaco di Pitigliano, e a tutta la sua famiglia, la vicinanza sua e quella della comunità diocesana: "La perdita del figlio Simone è un evento terribile, che lega la nostra terra ai tragici fatti di sangue che oscurano la serenità degli animi, ma che non possono spegnere la nostra speranza in un futuro di pace". 

L'ESPLOSIONE -Simone aveva una grande esperienza sul campo come videoreporter, lavorava per diverse agenzie internazionali tra cui l'Associated Press. Aveva coperto alcuni dei maggiori eventi dal Medio Oriente alla Turchia ai Balcani fino al disastro della Costa Concordia. E' morto in un'esplosione insieme ad altre 4 persone a Beit Lahiya nel nord del paese. La strage è avvenuta durante un tentativo di smantellare un missile israleliano da parte di esperti palestinesi. 

IL CORDOGLIO - Una breve nota sul sito del Comune annuncia il lutto: "Tutte le manifestazioni in programma sono sospese fino a data da definire in conseguenza del grave lutto che ha colpito la famiglia del sindaco Pier Luigi Camilli". Al sindaco sono arrivate le condoglianze del presidente della Pronvincia Leonardo Marras: "Sono vicino a Pierluigi Camilli, rattristato, turbato, arrabbiato contro chi non cerca la pace per risolvere i problemi di due popoli". Il  vicesindaco di Pitigliano, Melania Renaioli, all'uscita dal Comune dopo un incontro avuto con gli assessori a seguito della morte del figlio del sindaco Pierluigi Camilli, ha affermato: "Siamo pronti ad accogliere la salma di Simone se la famiglia lo riterra' opportuno". "Siamo vicino al dolore immenso della famiglia - ha proseguito la Renaioli - ma in questo momento vogliamo mantenere il piu' stretto riserbo, siamo vicino al nostro sindaco e alla sua famiglia". 

IL TELEGRAMMA DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE "Caro Pier Luigi, ho appreso la notizia della tragica morte di tuo figlio Simone a Gaza e voglio manifestarti, anche a nome della Giunta regionale toscana, la mia piu' sincera partecipazione al tuo dolore. La perdita di un figlio e' la prova piu' difficile che la vita possa metterci davanti". Lo scrive il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in un telegramma inviato a Pier Luigi Camilli.  "Confido che il calore e l'affetto degli amici e della famiglia - continua Rossi - possano spingerti a guardare avanti perche' a noi che restiamo e' data la possibilita' di onorare il ricordo dei nostri cari rinnovando il nostro impegno per la pace e il bene comune. Sono certo che e' questo quello che Simone ti chiederebbe".

I SUOI DOCUMENTARI SU GAZA A FESTAMBIENTE - Per ricordare l'impegno, la passione e la voglia di raccontare di Simone Camilli, il reporter italiano ucciso oggi da un'esplosione a Gaza Festambiente proietterà stasera, e per tutte le prossime serate dell'iniziativa in corso a Grosseto, "About Gaza" il documentario firmato dallo stesso Camilli con Pietro Bellorini che descrive la vita nella Striscia. Il documentario era stato girato a Gaza tre anni fa. E' quanto si legge in una nota con la quale Angelo Gentili e Rossella Muroni di Legambiente, esprimono "il cordoglio e la vicinanza alla famiglia del giovane videoreporter". "Simone era un ricercatore della verita', una verita' al servizio della responsabilita' e dell'impegno - continua la nota -. Simone si trovava in quei territori solo per fare al meglio il suo mestiere, quello di informare perche' si rendeva conto che conoscere le cose e' il primo passo per cambiarle".

PARLANO I COLLEGHI DI SIMONE La carriera di Camilli cominciò a Roma come assistente durante la malattia di papa Giovanni Paolo II, quando era ancora uno studente universitario alla Sapienza. "Dal momento in cui è arrivato all'ufficio di Roma ha voluto imparare ogni cosa", racconta Maria Grazia Murru, senior producer di Associated Press a Roma. "Aveva la passione per raccontare le storie della gente e voleva sempre essere dove c'era la storia, voleva imparare ogni cosa ed essere il primo, non era mai contento di aspettare che le cose avvenissero", prosegue. 

"Mi mancheranno il suo entusiasmo, il suo accento romano e il suo sorriso", conclude Murru. Ricorda Simone Camilli anche Diaa Hadid, collega di vecchia data. Racconta di essere arrivata con lui a Gerusalemme nel 2006 e che sono subito diventati amici. "Era caloroso, gentile, divertente, un ragazzo che fumava una sigaretta dietro l'altra e non riusciva mai a trovare il suo accendino, era sempre pronto per una storia, un tipo di ragazzo pronto all'avventura", dice Hadid.

Nel corso degli anni Camilli aveva seguito diversi eventi in giro per l'Europa e in Medioriente. Fra questi la guerra di indipendenza del Kosovo, la guerra in Georgia, l'arresto del leader dell'esercito serbo-bosniaco Ratko Mladic, la guerra del 2006 fra Israele e Libano, l'ascesa di Hamas a Gaza nel 2007, i diversi conflitti tra Israele e Hamas e le dimissioni di papa Benedetto XVI. Più recentemente aveva seguito l'avanzata dello Stato islamico in Iraq e la crisi dei rifugiati in Siria. Proprio a proposito dell'Iraq, il chief producer di Associated Press a Gaza Najib Jobain racconta che il giornalista italiano aveva rinunciato a un incarico in Iraq per seguire l'ultimo conflitto a Gaza. "Gli è stato chiesto: 'Vuoi andare a Erbil o a Gaza?' e lui ha risposto: 'Andrò a Gaza' ", racconta.

A Gaza Simone era stato diverse volte: nel 2006 e 2007 per gli scontri tra al Fatah e Hamas, nel dicembre 2008 per l'operazione israeliana Cast Lead, nel 2011 per lo scambio di prigionieri con il militare Gilad Shalit, nel 2012 per Pilastro di difesa. Chris Slaney, ex senior producer a Gerusalemme, racconta di avere portato Camilli in Israele durante la guerra del 2006 contro il gruppo libanese Hezbollah. "Da quel momento si è immerso nella storia del Medioriente, che purtroppo è perlopiù una storia di conflitto", spiega Stlaney. Camilli aveva un "interesse appassionato per l'arte e la musica" e aveva gestito workshop per giovani artisti palestinesi. "Mi mancherà molto a livello personale e professionale", dice Slaney.

Simone Camilli era noto sia in Medioriente che in Europa. In Medioriente era uno dei "videoreporter chiave" di AP, afferma l'editor regionale per i video di Associated Press, Tomislav Skaro. "Il suo video ha una firma, un occhio incredibile per il dettaglio ed era capace di personalizzare le storie e ritrarre il dramma umano", prosegue Skaro, aggiungendo che "era incredibilmente calmo, maturo più della sua età, gentile e che era l'amico che tutti vorrebbero avere". In un memo inviato allo staff, l'amministratore delegato di Associated Press Gary Pruitt ricorda che "Simone era ben conosciuto in tutta Europa e soprattutto era noto alla nostra squadra video a Londra, che è stata colpita profondamente dalla sua morte". "Come tutti voi sapete questo è un anno molto difficile per AP", si legge nel memo di Pruitt. "Mentre i conflitti e le violenze crescono in tutto il mondo, il nostro lavoro diventa più importante ma anche più pericoloso, prendiamo ogni precauzione possibile per tutelare i giornalisti coraggiosi impegnati in prima linea e non smetterò mai di essere stupefatto dal loro coraggio". L'amministratore delegato ha aggiunto che Associated Press sta fornendo assistenza alla famiglia di Camilli. 

LE REAZIONI - Tantissime le reazioni anche in Toscana per la morte di Camilli, figlio del sindaco di Pitigliano ed ex giornalista della Rai Pier Luigi Camilli. E molte le iniziative per ricordare la sua scomparsa. Tra queste quella del comune di Sorano, dove tutte le iniziative previste oggi nell'ambito della Mostra Mercato saranno precedute da un minuto di raccoglimento per Simone e per tutti i morti della tragedia mediorientale. "Una guerra sbagliata - non ci sono guerre giuste - ha portato il dolore fra di noi rendendola ancora piu' tremenda. Sono vicino a Pierluigi Camilli, rattristato, turbato, arrabbiato contro chi non cerca la pace per risolvere i problemi di due popoli". Cosi' il presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras, a proposito della morte del report italiano rimasto ucciso in un'esplosione a Gaza insieme ad altre 4 persone. Marras, ricordando il Giardino dei Giusti, dove "trovano posto i nomi delle persone 'Giusti tra le nazioni' che hanno salvato anche un solo ebreo dalla Shoah", chiede "di essere Giusti e non farci soffrire. Anche una sola vita e' importante, anche Simone era importantissimo e non doveva morire". Per il sindaco Carla Benocci e il suo vice Pierandrea Vanni, vicini alla famiglia di Simone, il dramma di oggi "testimonia ancora una volta come sia assolutamente indeferibile trovare una soluzione vera e definitiva" per palestinesi e israeliani. Il sindaco del Giglio Sergio Ortelli nell'esprimere vicinanza alla famiglia sottolinea che di lui "conserveremo per sempre il ricordo di un grande professionista e di un giovane appassionato ed innamorato del suo lavoro". Una "notizia terribile, una tragedia per tutti gli italiani" che "testimonia ancora una volta la gravita' e la tragicita' della situazione a Gaza e in tutto il Medio Oriente, dove troppe vittime innocenti hanno perso la vita a causa dei combattimenti". Cosi' in una nota anche Andrea Manciulli, deputato Pd, presidente della Delegazione italiana alla NATO, ricorda Camilli. "Questa volta, come tante, troppe volte anche recenti, paga con la vita chi, in prima linea in tutti i conflitti, cerca di informarci su quello che sta succedendo: inviati di guerra, giornalisti, reporter come Simone, il cui lavoro e' preziosissimo e fondamentale per noi tutti e per la liberta' di stampa". "Il nome di Simone va purtroppo ad aggiungersi alla lunga lista di giornalisti, italiani e no, che hanno perso la vita lavorando in zone di guerra" sottolinea anche Dario Parrini, segretario del Pd Toscano. "Il sacrificio di Simone e' un motivo in piu' affinche' tutti, a ogni livello, moltiplichino i loro sforzi per la pace" conclude Parrini. "La morte di Simone e' l'ennesima conseguenza di una situazione che e' ormai paradossale e che vede gran parte della comunita' internazionale nascondersi dietro un dito per non affrontare la realta'" ricorda il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi che cita la condanna di Papa Francesco per il fanatismo religioso perche' "il nome di Dio non puo' mai essere speso per giustificare una guerra".