Bilella, i guai raddoppiano. Accusato di omicidio anche per la morte di Canali

Il delitto risale al 1976, ma la salma sarà riesumata

Rilievi da parte dei carabinieri (foto d'archivio)

Rilievi da parte dei carabinieri (foto d'archivio)

Grosseto, 22 luglio 2015 - Il processo, per la morte di Francesca Benetti, la proprietaria di Villa Adua, è in pieno svolgimento e lui, l’imputato Antonino Bilella, l’ex custode della tenuta di Potassa, è accusato di omicidio volontario, occultamento di cadavere , stalking e violenza sessuale. Ma non è tutto. Bilella è da poco indagato anche per la morte misteriosa di Giorgio Canali, il cui cadavere fu recuperato 39 anni fa in un canalone nei boschi fuori Angrogna, borgata vicino Pinerolo dove l’uomo si era ritirato per trascorrere qualche giorno di vacanza. E l’accusa è di omicidio volontario. Canali era il proprietario dell’appartamento dove all’epoca, nel 1976, Bilella viveva con la famiglia e dove aveva allestito una vineria, a Pinerolo. Sembra, peraltro, che sia stato proprio l’ex custode di Villa Adua ad accompagnare Canali ad Angrogna in quei giorni. Almeno questa è la ricostruzione degli investigatori riportata nell’informativa inviata alla procura di Torino.

Ma perché è spuntata fuori questa vicenda vecchissima proprio dopo che Bilella è stato accusato di un delitto tanto efferato come quello della sua datrice di lavoro? L’input è arrivato a dicembre del 2013 quando ai carabinieri di Grosseto – che stavano indagando sull’omicidio Benetti, la donna scomparsa il 4 novembre – arrivò una lettera anonima, anche se lo è rimasta per poco tempo, da parte di una vicina di casa di Bilella quando viveva a Pinerolo. Venuta a sapere, guardando la tv, dell’arresto dell’agricoltore le sono tornati alla memoria tutti i dubbi che aveva accantonato, scacciato. Li ha vergati nero su bianco in una lettera e li ha spediti ai militari. Poi lei, uscita dall’anonimato, ha reso una testimonianza, così come altre persone. Sono stati ricostruiti per quanto possibile i passaggi dei giorni precedenti la scomparsa di Canali e quelli durante, fino al ritrovamento del cadavere il 9 agosto 1976. «Morte naturale», decretò l’allora medico del paese, senza autopsia e nonostante una ferita alla testa, e la procura archiviò. Trentanove anni dopo, un magistrato vuole approfondire le dichiarazioni rilasciate da alcune persone. Capire se è vero che tra Canali e Bilella c’erano stati degli attriti e se Canali gli aveva lasciato un documento in cui dichiarava di lasciare a Bilella la casa dove viveva con la famiglia. Prima di tutto, però, c’è da accertare le cause della morte di Canali, per quanto sarà possibile dopo così tanto tempo. L’8 settembre prossimo, quindi, saranno riesumati i poveri resti dell’operaio morto nel 1976 e sottoposti ad esame autoptico in sede di incidente probatorio.