Coppini gira il suo film a "Zero Bagget"

Solo con uno smartphone il regista fiorentino racconta speranze e delusioni alla ricerca di un produttore / FOTOGALLERY / VIDEO: IL TRAILER UFFICIALE

Una scena di "Zero Bagget", di Michele Coppini

Una scena di "Zero Bagget", di Michele Coppini

Firenze, 6 maggio 2015 - Appena viene annunciata la loro presenza nella corsa alla «Palma d’oro» a Cannes, i tre registi italiani Paolo Sorrentino, Nanni Moretti e Matteo Garrone invitano i colleghi a «seguire strade meno convenzionali». A modo suo e nel suo piccolo, in fondo, Michele Coppini ci prova da tempo e, tutto sommato, ci riesce con il suo film "Zero Bagget".

Il regista fiorentino di belle speranze gira il suo film interamente con uno smartphone, per l’appunto a budget zero, eppure piacevole e intrigante: perché racconta una bella storia, trasmette emozioni, diverte anche grazie a una serie di battute da «toscanacci» che abbondano nel lungometraggio.

Un film che mostra l’amore per il cinema, ma anche la delusione per quello che c’è intorno, per la miopia di un sistema produttivo che non investe nel talento e più in generale di un Paese che (al di là di tante belle parole) non promuove come dovrebbe la cultura. Infatti, la decisione di realizzare Zero Bagget è dovuta al fatto che Coppini non riesce a trovare produttori per la sua serie tv (La Teoria dei Birilli) sebbene alle spalle abbia già buoni prodotti come Benvenuti in amore e l’ironica e amaramente divertente web serie Paranormal Precarity.

Animato dalla passione per il cinema, Coppini non demorde e in "Zero Bagget" racconta la sua avventurosa ricerca di un produttore, un finanziatore, un sostegno economico che consentano al suo sogno di spiccare il volo. La forza del film, però, non è solo nelle scene di vita quotidiana, familiare e lavorativa, né nell’ossessiva ricerca di un produttore. Zero Bagget, infatti, è un film sul cinema, il cinema della passione creativa e della mortificazione che tanti giovani subiscono nella ricerca di uno sbocco per la loro creatività. Un film senza una trama, nel quale i protagonisti sono tanti, famosi (come Paolo Ruffini, Shel Shapiro e, in due cammei, Gaetano Gennai e i «Gemelli siamesi») e meno famosi, ma tutti capaci di raccontare un pezzo della realtà del cinema in Italia.

Alla fine, resta il dubbio: riuscirà il nostro eroe a realizzare la sua serie tv La teoria dei birilli?. Non si sa, ma intanto si porta a casa questo "Zero Bagget" che sarà distribuito in home video da Nuova Alfabat Distribuzioni: dal 18 giugno a noleggio e in vendita da luglio.

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