Tasi, sulla prima casa è in arrivo una stangata da 40 milioni

Si paga il 16 ottobre. Le abitazioni di lusso restano soggette a Imu. Detrazioni in base a rendita e numero figli

Pagamento in contanti

Pagamento in contanti

 

La Tasi, che insieme a Tari e Imu va a comporre la Iuc, l’Imposta unica comunale, si pagherà il 16 ottobre, la rata di acconto, pari al 50% del totale, calcolato sulla base delle aliquote e delle detrazioni dell’anno di riferimento, e il 16 dicembre, quando invece è previsto il pagamento della metà restante. E’ possibile anche scegliere di pagare la Tasi in un’unica rata il 16 ottobre. In altri Comuni, che avevano deliberato le aliquote entro fine maggio, l’acconto della Tasi si è pagato già il 16 giugno. SECONDO quanto si legge sul bilancio di previsione, Palazzo Vecchio attende di incassare dalla Tasi 40,5 milioni di euro nel 2014, che si vanno ad aggiungere ai 127 milioni e mezzo che si stima arrivino dall’Imu e agli 89 milioni dal tributo sui rifiuti. La Tasi, che coprirà il costo per quei servizi dei quali usufruisce tutta la collettività – dall’illuminazione pubblica alla manutenzione strade, dalla sicurezza al verde pubblico – si applica solo agli immobili, situati sul territorio comunale, che non sono assoggettati all’Imu. LA TASI si pagherà dunque esclusivamente sull’abitazione principale e relative pertinenze e solo se accatastata A2, A3, A4, A5, A6 e A7. Gli immobili di categoria A1, A8 e A9 (abitazioni signorili, ville e castelli), infatti, sono già soggetti a Imu. I più tartassati saranno dunque i proprietari di più immobili, che già pagano l’Imu sulle seconde case e ora anche la Tasi sull’abitazione principale. Tirano invece un sospiro di sollievo gli inquilini, sui quali, contrariamente ai timori della vigilia, non graverà una quota parte della Tasi. Sono esenti dal tributo anche gli immobili posseduti dallo Stato e dalle regioni, province, comuni, comunità montane, mentre pagano la Tasi, secondo una quota più bassa, pari all’1 per mille, i proprietari di fabbricati rurali ad uso strumentale e di quelli costruiti e destinati dalle imprese costruttrici alla vendita e non siano in ogni caso locate. La base imponibile della Tasi, cioè il valore su cui calcolare il tributo, è determinata come per l’Imu. E’ perciò costituita dall’ammontare della rendita risultante in catasto, rivalutata del 5 per cento e moltiplicata per il moltiplicatore di legge.

 

PER QUANTO riguarda le detrazioni, queste sono legate alla rendita catastale e al numero dei figli a carico. Nel caso di rendita catastale fino a 300 euro, la detrazione è massima: 170 euro. Si scende progressivamente a 140, 100, 70 euro, fino ad arrivare ai 30 euro di sconto per chi ha un’abitazione con rendita catastale superiore a 1.000 euro e fino a 1.200. Sopra i 1.200 euro di rendita catastale non ci sono detrazioni. E’ prevista inoltre una detrazione di 25 euro per ogni figlio di età non superiore a 26 anni, e fino ad un massimo di otto figli per un importo massimo di 200 euro. In caso di separazione legale ed effettiva o di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, la detrazione spetta, in mancanza di accordo tra le parti, per intero al genitore affidatario oppure, in caso di affidamento condiviso o congiunto, nella misura del 50 per cento ciascuno, a condizione che il figlio abbia residenza anagrafica e dimora abituale presso uno o l’altro genitore. Due sono infine le modalità per pagare la Tasi: con il modello F24, senza spese di commissione, oppure tramite bollettino e in questo caso si paga la commissione prevista dalle Poste.

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