Stelle al merito del lavoro per 74 toscani

Cerimonia organizzata dalla Prefettura nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze

Firenze, Palazzo Vecchio (immagine di archivio)

Firenze, Palazzo Vecchio (immagine di archivio)

Firenze, 1 maggio 2016 - 'Stella al Merito del Lavoro': sono  74 i lavoratori toscani che hanno ricevuto questa mattina l'onorificenza  nel corso di una cerimonia organizzata dalla Prefettura nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.

Si tratta dell'onorificenza conferita tradizionalmente il Primo Maggio dal Presidente della Repubblica a coloro che si sono distinti, nella propria esperienza lavorativa, per laboriosità e perizia «profondendo il loro impegno per raggiungere risultati sempre migliori per loro stessi, per le loro aziende e per l'intera comunità nazionale», ha detto il prefetto Alessio Giuffrida nell'inaugurare la cerimonia. Persone che hanno dimostrato dedizione, responsabilità e affidabilità tanto da rappresentare validi e qualificati punti di riferimento per i rispettivi ambiti professionali.

"Ogni singolo lavoratore - ha sottolineato il prefetto - è protagonista con i suoi sforzi di una duplice dimensione, individuale e collettiva, entrambe imprescindibili per la serenità, il progresso e la prosperità del Paese". Nel suo discorso Giuffrida ha posto con forza l'accento proprio sulla doppia veste che ogni lavoratore indossa "perché l'opera del singolo è un anello di una catena ben più ampia e la comunità nel suo insieme deve farsi carico di costruire con determinazione ed energia le condizioni per creare sempre più numerosi posti di lavoro». «La penuria di opportunità occupazionali e il dramma della disoccupazione - ha proseguito il prefetto - possono determinare le occasioni per un'inaccettabile compressione dei diritti dei lavoratori e della loro salute e incolumità".

E qui il pensiero di Giuffrida va a coloro che hanno perso la vita sul luogo di lavoro e ai loro familiari. Ancora troppi incidenti colpiscono chi fa il proprio dovere ed è "responsabilità comune, delle istituzioni, delle organizzazioni sindacali e datoriali, della società civile nel suo complesso rendersi promotori di ogni iniziativa utile ad elevare le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro". Tecnologia, formazione e informazione, ritmi di lavoro adeguati, controlli, tutto deve concorrere a raggiungere questo obiettivo "perché ogni morte evitabile è una responsabilità - ha concluso Giuffrida - di cui siamo tutti partecipi".

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