Pd-M5S, tutti i nodi dell’accordo

A Firenze, incertezza sulla possibile alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle in vista delle elezioni comunali. Dubbi e diffidenze da entrambe le parti, con la candidata dem che potrebbe beneficiare di un sostegno pentastellato ma anche rischiare una reazione negativa.

Due giorni alla scadenza per la consegna di liste e candidature a sindaco e ancora non si è capito se in riva d’Arno il matrimonio tra Pd e Movimento 5 Stelle in vista delle comunali ’s’ha da fare’ oppure no. Tanti, forse troppi, i dubbi ancora nell’aria. Al netto delle posizioni di Elly Schlein che potrebbe vedere di buon occhio un nuovo esperimento di unione di comuni intenti con i pentastellati, nei due schieramenti (specie nelle basi) le perplessità resistono.

Tra i 5 Stelle c’è infatti chi non apprezza affatto l’eventualità di correre con il Partito Democratico fiorentino con il quale i rapporti in questi anni non sono stati certo idilliaci (e sulle propsettive di sviluppo della città le posizioni non sono esattamente simili). Ma le diffidenze sono anche in casa dem, in questo caso più che altro a livello di vertici. Il ragionamento, secondo quanto si trapela, dalle stanze del Pd è più o meno questo. Sulla carta Sara Funaro e la coalizione di centrosinistra sono ancora lontani dal 50% e forse un ’rinforzino’ non guasterebbe.

Insomma secondo alcuni con la stampella pentastellata la candidata dem potrebbe vincere già a primo turno. Già, riflettono però altri, e ’se fosse un boomerang che anziché portare consensi li sottrae?’

E ancora: ’se dovessimo sederci a un tavolo con Renzi dopo il primo turno chi glielo spiega che ci sono anche i 5 Stelle?’

Emanuele Baldi

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