Religione, vescovi toscani: "Esorcismi? Solo i preti autorizzati"

I vescovi toscani, a 20 anni dalla nota pastorale su magia e demonologia, hanno sentito l'esigenza di ripresentare quel testo, corredandolo di alcune "indicazioni pastorali e norme"

Un sacerdote

Un sacerdote

Firenze, 17 settembre 2014 - Solo i sacerdoti che abbiano "ottenuto speciale ed espressa licenza da parte del proprio vescovo diocesano e limitatamente al territorio diocesano" possono impegnarsi in esorcismi: il richiamo e' dei vescovi toscani che, a 20 anni dalla nota pastorale su magia e demonologia, hanno sentito l'esigenza di ripresentare quel testo, corredandolo di alcune "indicazioni pastorali e norme". Il documento, una vera e propria guida su come gestire tali situazioni, e' anticipato sul numero di questa settimana di "Toscana Oggi". "Vi e' un numero considerevole di fedeli - si legge nel documento dei vescovi toscani - che si reca da sacerdoti e, a volte, anche da laici, per chiedere di essere liberati da possessioni e infestazioni diaboliche di vario genere causate, a loro dire, da malefici e fatture". Una domanda di fronte alla quale possono esserci risposte sbagliate, anche da "sacerdoti, animati da buona volonta'", disponibili ad ascoltare e benedire queste persone, e "a volte, anche ad esorcizzarle, in modo pero' non permesso, non uniforme e non coordinato". Senza contare i fedeli laici che "guidano preghiere di liberazione", "con tanto di imposizione delle mani e benedizioni". I riti, osservano peraltro i vescovi, avvengono spesso in chiesa, "davanti all'Eucarestia solennemente esposta, con il rischio di alta spettacolarizzazione e con il pericolo di grave disorientamento dei semplici fedeli. Non di rado - spiegano - durante queste celebrazioni, il sacerdote passa tra i fedeli benedicendoli uno per uno con il Santissimo Sacramento e quasi sempre si verificano fenomeni quali urla, parole volgari, bestemmie e cose del genere che turbano non poco i fedeli presenti e specialmente i bambini e i piu' deboli". Pollice verso anche su incontri, in case private, di preghiera "anch'essi altamente spettacolarizzati e con gesti e riti che alimentano superstizione e fanatismo". Quando poi non si ricorre a "fotografie di persone assenti, per chiedere preghiere di liberazione e ottenere 'diagnosi' di possessioni diaboliche o di presenza di malefici". ​Preghiere e riti, e' una delle raccomandazioni "vanno elevate sempre in un clima di grande riservatezza e sobrieta', al fine di evitare ogni spettacolarizzazione, artificiosita' e teatralita'". Quello che e' severamente proibito e' "benedire singolarmente i fedeli con il Santissimo Sacramento dell'Eucarestia al fine di ottenerne la guarigione o la liberazione dal maligno". L'ultima raccomandazione riguarda l'obbligo della "gratuita'": "le eventuali offerte, segno di condivisione e carita', non solo devono essere assolutamente libere".

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