STEFANO BROGIONI
Cronaca

L’orco era il papà dell’amichetto. Pedofilia, operaio condannato. Il caso a "Le Iene"

La 14enne molestata denunciò dopo aver visto “Le Iene”

Ilary Blasi e Teo Mammucari, conduttori del programma: un servizio sulla pedofilia convinse la ragazzina a denunciare le molestie

Ilary Blasi e Teo Mammucari, conduttori del programma: un servizio sulla pedofilia convinse la ragazzina a denunciare le molestie

Firenze, 15 ottobre 2015 -  FU SMASCHERATO per caso, ma adesso farà i conti con una condanna vera. Un anno e due mesi, oltre al pagamento delle spese processuali e al risarcimento del danno nei confronti della parte civile, per il “vicino di casa” che palpò il seno della ragazzina che gli era stata affidata.

Così ha deciso il giudice Rosa Valotta, a conclusione del processo per violenza sessuale su minore a carico di D.S., operaio 50enne residente a Reggello. La vittima, quattordici anni all’epoca del brutto episodio, ed i suoi genitori, sono stati assistiti dall’avvocato Antonio Voce.

Era il 2012. Ciò che avvenne quel pomeriggio è stato cristallizzato in un delicatissimo incidente probatorio a cui venne sottoposta la giovane vittima delle morbose attenzioni. Ma la ragazzina riuscì a raccontare quello che era accaduto perché, alcuni giorni dopo la molestia subìta, la trasmissione “Le Iene” mandò in onda un servizio sui pedofili. Solo allora, la 14enne trovò il coraggio di confessare quanto vissuto a un coetaneo che a sua volta raccontò tutto a sua mamma, che mise ovviamente in moto i carabinieri.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la ragazzina era stata affidata al vicino di casa, come capita spesso ai figli di genitori che lavorano, o semplicemente per giocare con l’altro bambino, il figlio dell’operaio, poco più piccolo. Solo che, mentre il ragazzino dormiva, l’adulto avvicinò l’adolescente sul divano, mentre sul televisore scorrevano le immagini dei cartoni animati. Lui le toccò il seno, lei si sottrasse. «Dopo la terza volta che gli levavo la mano me sono andata» ha raccontato al giudice la ragazzina. Ma dopo quell’approccio, condito anche da frasi audaci, la 14enne non avrebbe raccontato nulla ai genitori. Fino alla trasmissione televisiva che probabilmente è servita a farle capire che non c’era da vergognarsi e che non era lei la “colpevole”. Dopo il fattaccio, le due famiglie non vivono più accanto. Il tribunale ha stabilito un risarcimento di 2500 euro a favore della vittima.

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