Bellariva e Gavinana, che disastro. Firenze si lecca ancora le ferite

Alberi a terra, parchi fantasma, tetti distrutti: l’apocalisse un mesedopo

Un mese dopo il tornado su Firenze (Foto Umberto Visintini/New Press Photo)

Un mese dopo il tornado su Firenze (Foto Umberto Visintini/New Press Photo)

Firenze, 30 agosto 2015 - Firenze sud, epicentro della tempesta d’acqua, vento e grandine di sabato 1° agosto, circa 45 minuti quasi apocalittici. A quattro settimane di distanza le zone colpite recano tutte ancora ben visibili i segni del tornado; fenomeno (e annessi disastri) del tutto sconosciuto a queste latitudini, almeno fino a pochi anni fa. Allagamenti, tetti scoperchiati, danni alle auto, soprattutto alcune centinaia di alberi, anche di dimensioni ragguardevoli, crollati. Pini marittimi perlopiù, fronde ampie e radici superificiali, quindi dalla tenuta al suolo precaria. Danni per milioni di euro Siamo tornati sui luoghi del disastro. Vedere per ricordare. Per verificare se – passata la fase dell’emergenza – si lavora ancora alla rimozione degli alberi caduti, all’abbattimento di quelli pericolanti, alla potatura di quelli salvati o giudicati salvabili. O se gli effetti del disastro stanno finendo nel dimenticatoio

Lungarno Colombo è ritornato presentabile dopo aver subito anche l’«onta» della chiusura al traffico, per alcuni giorni: cosparso di pezzi di tegole, è transennato il tratto di marciapiede davanti al ‘Caffè Lungarno’. Nel giardinetto, in direzione Teatro ObiHall, una panchina è rovesciata. Qua e là spuntano spunzoni di alberi, sei i monconi a ridosso dell’argine ancora transennati dalle strisce di plastica, fin verso il ponte da Verrazzano. Poco più avantivicino all’Hotel Villa sull’Arno altri 5-6 tronchi ammassati, sembrano una scultura. Stessoo effetto regala in viale Europa l’enorme tronco adagiato metro più, metro meno, all’altezza della rotonda che immette verso la Coop. Anche gli alberi del parcheggio Rai (almeno 7-8) sono stati colpiti dal nubifragio e tagliati e/o sfrondati dagli interventi riparatori. Due appaiono tenuti curiosamente insieme da una ‘benda’ di plastica... Anche i giardini di Bellariva presentano alcuni tronchi accatastati in fondo e del resto la piscina comunale Nannini è stata semi distrutta dal passaggio della tempesta. Situazione in via di miglioramento come pure dietro l’Obihall, in via Fabrizio De André.

Più critico a prima vista lo scenario nei parchi dell’Anconella e dell’Albereta. Peraltro la campagna attivata dall’amministrazione comunale – la possibilità di fare una donazione sui conti correnti bancario o postale del Comune per far rinasce i due parchi – finora sembra non essere andata granché bene.

Albereta: all’ingresso un cartello di Città metropolitana segnala «lavori in corso di somma urgenza per la rimozione e il taglio delle alberature cadute e/o pericolanti». L’impresa è ‘Terra Uomini Ambiente’, società cooperativa di Castelnuovo Garfagnana (Lucca). Nel primo tratto cinque-sei pali di sostegno e relative reti di protezione dei campi di calcetto e di tennis sono piegati, un paio quasi schiacciati a terra. Potature e ripuliture sembrano a buon punto, qui hanno dato mano anche i profughi ospiti della Regione, in particolare quelli che sono a Firenze e nei comuni limitrofi.

Decisamente più confusa la situazione all’Anconella, in specie nei pressi del Cpa Firenze sud: molti gli alberti, i rami affastellati e aggrovigliati, qui l’opera di bonifica e ripulitura è più dura e procede, così pare, più lentamente.

Ferita tuttora aperta all’Area di San Salvi: qui sono morti circa ottanta, magnifici esemplari di pini e cedri del Libano soprattutto. Piegati diversi pali della luce, volate via tante tegole, sbriciolati dalla caduta dei fusti alcuni famosi tetti rossi dell’ex ospedale psichiatrico. Dice Claudio Ascoli, attore, operatore culturale, qui a San Salvi dal ’98 con Chille de la balanza, animatore infaticabile di tante estati fiorentine che «la situazione, passata l’emergenza, è ferma. C’è qualche cantiere in più per gli edifici, ma si deve fare il possibile salvare un parco magnifico, anche se è di proprietà dell’Asl che non può finanziarne il recupero. Il sindaco Dario Nardella è stato qui tre ore a vedere gli effetti del tornado, m’è parso fiducioso. Noi per intanto martedì riapriremo il festival con una story telling e una passeggiata nel parco che ho definito ‘il parco che non c’era e che rischia di non esserci più...’

giovanni spano

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