Lui 91 anni, lei 37: finalmente sposi "Avevo tutti contro, ma ho vinto io"

Celebrate le nozze fra l’anziano vedovo e la badante georgiana / FOTO / I FIGLI SI APPELLANO ALLA PROCURA / NOZZE ANNULLATE POCHI MINUTI PRIMA DEL SI' / SALTA IL MATRIMONIO-VIDEO / FOTO DEL MANCATO MATRIMONIO

Celebrate le nozze fra l’anziano vedovo e la badante georgiana

Celebrate le nozze fra l’anziano vedovo e la badante georgiana

Firenze, 22 ottobre 2014 - E ALLA FINE hanno detto sì. Si è conclusa ieri, con la celebrazione ufficiale del matrimonio, la vicenda dell’anziano di Lastra a Signa e della sua badante che avevano deciso di convolare a nozze nonostante i cinquantaquattro anni di differenza e l’opposizione dei figli di lui. Così, da ieri mattina, Primo Vicini, novantuno anni, vedovo da quattro, artigiano edile in pensione, e Maia Rusishvili, trentasette anni, originaria della Georgia, da tempo a lavoro da lui come badante, sono ufficialmente marito e moglie.

I DUE si erano presentati in Comune, per la prima volta, martedì 23 settembre, nonostante i tentativi dei tre figli dell’uomo di opporsi al rito. Il loro avvocato, Alberto Corsinovi, si era rivolto alla Procura già nelle settimane precedenti per chiedere di bloccare le nozze. Il magistrato però non aveva evidentemente ravvisato motivi validi per fermare il matrimonio e i due erano arrivati in Comune nella data prestabilita. Di fronte a una piccola folla di curiosi, la cerimonia era stata poi bloccata: da un lato perché un testimone di nozze aveva deciso di rinunciare al proprio ruolo e dall’altro per il racconto dell’anziano. Il novantunenne Primo aveva infatti riferito «di non aver avuto inizialmente intenzione di sposarsi, ma di essere stato costretto dai figli, visto che questi non accettavano che lasciasse la sua casa in eredità alla sua badante».

E DATO CHE, per legge, il matrimonio deve essere contratto «liberamente e senza costrizioni», le autorità comunali di Lastra a Signa avevano fermato la cerimonia. Da allora, nel generale clamore suscitato dalla vicenda, arrivata fino alla ribalta nazionale, i figli dell’uomo hanno portato ulteriormente avanti la propria battaglia, ma anche i due nubendi hanno deciso di farsi assistere da un legale, l’avvocato Antonio Olmi.

«IL SIGNOR VICINI – ha spiegato ieri l’avvocato della coppia – si è sottoposto in queste settimane a due perizie, risultando pienamente capace di intendere e di volere. A breve effettuerà anche una terza visita da parte di un geriatra e siamo sicuri che vedrà ulteriormente confermato quanto già accertato. Non c’era quindi motivo di ostacolarlo nella sua volontà di sposarsi».

COSÌ IL MATRIMONIO si è svolto regolarmente. Su richiesta della coppia, è stato spostato in una stanza più appartata, al primo piano del municipio, lontano dalla folla di curiosi che si era radunata nella sala del consiglio comunale per assistere allo sposalizio. Tutto è andato avanti come da protocollo, con la lettura del codice civile, lo scambio degli anelli e persino il grido «viva gli sposi», lanciato dall’avvocato della coppia.

«AVEVO TUTTI CONTRO – ha commentato l’anziano ‘sposino’ all’uscita dal palazzo comunale di Lastra a Signa dopo la celebrazione ufficiale delle nozze - e invece ho vinto io». E stavolta sembra davvero che sia così. Nonostante l’amarezza mostrata anche ieri, non sembra infatti che i figli dell’uomo abbiano intenzione di andare avanti nella loro battaglia legale.

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